Napoli, la Fiorentina sul cammino: a 6 mesi di distanza quanto è cambiato l’ambiente partenopeo?

I tifosi del Napoli dovranno pazientare un’altra settimana: finita la sosta per le Nazionali, potranno tornare a tifare per i propri beniamini, impegnati domenica 18 al San Paolo con la Fiorentina. E’ una gara, quella con i viola, che potrebbe dare ulteriori conferme sul momento della squadra di Sarri. Battendo la capolista, il Napoli si ritroverebbe finalmente in scia per le primissime posizioni. C’è però una compagine agguerrita sulla strada degli azzurri: la Fiorentina di Paulo Sousa ha recentemente battuto per 4-1 l’Inter a San Siro. Alla partita con la viola il Napoli si presenta in grande spolvero, diversamente da quanto avvenuto 6 mesi fa.

Il 12 aprile, infatti, gli azzurri affrontavano la viola in condizioni disastrate; la squadra allora allenata da Benitez arrivava da cinque partite senza vittoria: due pareggi, con Inter e Atalanta, più le sconfitte contro Torino, Verona e Roma. A fare da cornice, un pubblico e una piazza che avevano perso interesse nei confronti della squadra, la carestia di Higuain e Callejòn e una difesa traballante che al termine della stagione avrebbe incassato 73 reti. Il match con la Fiorentina fece riaffiorare nel popolo azzurro velleità di rimonta ai danni della Lazio: il 3-0 con cui Higuain e compagni liquidarono la viola di Montella acuì il senso di rinascita. Purtroppo, però, la rimonta non si avverò, e la stagione terminò con un misero quinto posto.

A distanza di sei mesi, l’universo Napoli è cambiato profondamente: la squadra, dopo un avvio lento, ha iniziato a vincere e convincere. Higuain sfoggia un sorriso a 32 denti, complici i 5 gol messi a segno sinora, Callejòn, dato in partenza in estate, ha ritrovato la voglia di giocare a Napoli, Hamsik è di nuovo l’incursore apprezzato in Italia e nel mondo, la difesa (e questa è forse la novità più importante) ha incassato un solo gol nelle ultime 6 partite. Dulcis in fundo, Lorenzo Insigne sembra aver trovato l’habitat perfetto a sinistra nel 4-3-3: 5 reti all’attivo per quello che è il suo miglior avvio in carriera. Tutto merito di Maurizio Sarri, l’allenatore-guru che ha saputo ridare motivazioni a una squadra scarica e spenta, malgrado le critiche che ha dovuto affrontare dopo le prime deludenti uscite.

Battere la Fiorentina domenica prossima non significherebbe più uscire da un momento negativo, ma anzi confermare le ultime convincenti prestazioni, acquisendo finalmente quella continuità di risultati che negli scorsi anni è sempre mancata.

Vittorio Perrone

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