Nuovo Napoli, vecchi problemi: il “Braglia” riporta a galla tutti gli antichi fantasmi azzurri

Nuovo Napoli, vecchi problemi. Al “Braglia” di Modena gli azzurri non hanno superato lo 0-0, andando a sbattere ripetutamente contro il muro eretto dal Carpi. E’ un pareggio che ridimensiona notevolmente le ambizioni dei partenopei, in netta risalita grazie ai due roboanti successi contro Brugge e Lazio. Piccolo passo indietro, per la squadra di Sarri, che ha costruito con fatica, è arrivata al tiro ben 13 volte ma ha impensierito poco il portiere di casa (Benussi prima e Brkic poi). Non a caso 11 tiri sono terminati lontani dallo specchio della porta.

VECCHIE GRANE. Dicevamo di antichi problemi risaliti a galla in quel di Modena. In primis, l’incapacità di dare continuità ai risultati. Le due goleade contro Brugge e Lazio avevano rimesso in sesto gli umori della piazza, ridestando le speranze Champions della tifoseria. Sarebbe stato importante dare un seguito a queste vittorie, per prepararsi al meglio all’impegno di sabato contro la Juventus, che a Napoli rappresenta ben più di una partita. Per questo, il pareggino rimediato contro il Carpi mette ulteriori pressioni a Sarri, che potrebbe essere costretto a battere la Signora per non inimicarsi la tifoseria. Detto di un problema di mentalità, ne sopraggiunge un altro nella costruzione del gioco. Il Napoli fa molta fatica a trovare spazi contro le piccole. E’ una grana che, però, non dipende assolutamente da Sarri: sono anni che il contingente partenopeo fa fatica contro le provinciali.

GABBIE E VIE ALTERNATIVE. I dati parlano chiaro: il Napoli ha collezionato il 69% del possesso palla, ma gli attacchi sono risultati spesso sterili. Palle goal nitide si sono viste soltanto nel finale, in particolar modo quando Gabbiadini, imbeccato da Callejòn, ha messo a lato un pallone invitante. Il fatto che gli uomini di Sarri non siano riusciti a sbloccare la partita non è imputabile solo ai centrocampisti, che, pur non brillando, non sono mai stati disturbati nell’impostazione, quanto più alla mancata fantasia degli esterni, cui la squadra di Castori ha tarpato le “ali”. Con i suoi uomini migliori tenuti a bada, il Napoli si è rivelato incapace di sfruttare vie alternative, come palle inattive e conclusioni dalla distanza. Anche questi, però, sono errori appartenenti al vecchio retaggio. Tocca a Sarri invertire la rotta.

Vittorio Perrone
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