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Non è trascorso poi tanto da quella sera al San Paolo contro la Lazio di Pioli. Una serata storta, sportivamente drammatica per certi versi, ma pur sempre una nottata che ha segnato lo spartiacque tra quello che il Napoli era e quello che sarebbe diventato da lì a poche settimane. Da quella sfida nefasta con l’errore di Higuain dal dischetto il Napoli ne è uscito con le ossa rotte, un piccolo buco nel bilancio e tutto da rigenerare. Il giorno dopo Benitez era già un ricordo, salito sul primo aereo per coronare il suo sogno da mister e la società del neo presente presidente De Laurentiis si leccava le ferite e valutava come e dove muoversi.

Sono a quel punto iniziate le domeniche senza calcio, a girarsi i pollici ed a cercare notizie su chi potesse sostituire questo o quel giocatore, questo o quel dirigente o (cosa ancora più importante) il condottiero sulla panchina azzurra. Ci sono stati i giorni di Emery, lo spagnolo a sostituzione di un altro spagnolo. L’amore è durato pochissimo oppure non è mai sbocciato e la società partenopea ha virato su di un profilo totalmente differente ingaggiando quel Maurizio Sarri formatosi da solo sui campi di provincia ed approdato in serie A facendo un’ottima figura.

Dall’ingaggio del mister toscano qualcosa iniziava a delinearsi seppur nella quasi completa afonia della società che a stento ha presentato il nuovo allenatore (facendo poi in una maniera quantomeno discutibile), ingaggiato il nuovo metronomo del centrocampo (Mirko Valdifiori) e serrato la porta con il ritorno di Reina.

Qualche spicciolo di entusiasmo celato da reale preoccupazione quando a leggere i nomi ingaggiati dalle dirette avversarie azzurre si sbarrano gli occhi e ci si chiede: “Noi cosa aspettiamo”? Il Napoli non è da rifondare, ma al massimo da rendere più stabile, solido e convinto dei propri mezzi.

La prossima finalmente sarà la settimana della partenza, l’inizio del nuovo ritiro con l’incontro a Castel Volturno, i primi allenamenti, le prime corse dietro ad un pallone, nuovamente. Tra chi non si è mai fermato e chi è al mare, il Napoli ha bisogno di ritrovarsi e dalla prossima settimana si farà sul serio con il calciomercato sullo sfondo. C’è chi viene e c’è chi va, ma quel cantiere azzurro non può essere più tale e necessita di una sterzata.

Basta nascondersi o pensare, dalla prossima settimana si farà sul serio.

Antonio Picarelli

RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo modificato 5 Lug 2015 - 20:41

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redazione