Il fortino rossonero crolla sotto i colpi dei tiratori azzurri

Sfida mai banale quella al diavolo rossonero. Non è il Milan dei grandi trionfi quello che si affaccia al San Paolo in questa prima domenica di maggio. I rossoneri hanno le ossa rotte o quasi, spogliatoio spaccato e tanta precarietà in un momento in ogni caso storico per la società del presidente Berlusconi.

Sfida che si intreccia tra presente e futuro. Quello del Napoli che sembra ancora più offuscato tra l’addio o la permanenza del tecnico spagnolo dopo l’incontro con il presidente De Laurentiis. Se Benitez sarà si aprono scenari inimmaginabili. Quello del Milan è nel broker tailandese Bee Taechaubol seriamente interessato a rilevare la società di Via Turati.

Fortino rossonero – Quarantaquattro secondi. Tanto basterebbe al Napoli per dare una svolta al match. Si libera Insigne al limite dell’area, prezioso il pallone rasoterra a premiare l’inserimento di Hamsik. In ritardo De Sciglio che atterra il capitano azzurro. Espulsione e rigore, da regolamento. La colpa del Napoli è di non sbloccare il risultato. Se sia bravo a parare Diego Lopez o colpevole Higuain a non centrare la porta è tutto da discutere. Assorbito il colpo il diavolo si compatta, rendendo la vita difficile agli uomini di Benitez. Il pallino del gioco è sempre nelle mani degli azzurri ma è il Milan a spaventare gli azzurri con il palo sfiorato da Bonaventura. Azzurri che appaiono compassati e lenti nella manovra: troppo spesso il centrocampo stenta ad imporre il proprio passo, ma questa non è una novità. Poche le occasioni per i partenopei, troppo poche per una squadra che deve vincere.

Assedio azzurro – L’approccio del Milan al secondo tempo è lo stesso del primo. Fortino chiuso e ponte levatoio alzato. Napoli che accelera l’azione e con Insigne e Callejon tenta a più riprese di scardinare la difesa rossonera arroccata davanti all’estremo difensore. Gli uomini di Benitez hanno il pregio di saper attendere facendo girare la palla ed evitando di innervosirsi. Si deve attendere la mezz’ora del secondo tempo per vedere un gol ed a sbloccare il risultato è il capitano. Tra i più in forma dei partenopei lo slovacco piazza la zampata al minuto settanta. Palla vagante in area capitalizzata con una conclusione di piatto destro. Colpo da biliardo con la palla che tocca il palo e finisce in fondo alla rete. La rete del capitano azzurro sancisce di fatto la resa dei rossoneri. Sciolina buon calcio il Napoli negli spazi lasciati da una squadra allo sbando che si reggeva sul filo del nervosismo. Tre colpi nel giro di sei minuti. A sedersi al tavolo è Higuain che si fa quindi perdonare il rigore fallito. Bravissimo Mertens a piazzare il cross rasoterra, splendido il movimento di Gabbiadini (subentrato ad un inguardabile Jorginho) ad eludere la difesa rossonera per lasciare lo spazio a Gonzalo per battere a rete in solitudine. La terza portata la serve lo stesso Manolo. E’ sempre la fascia destra milanista a fare acqua, ci si infila Ghoulam che crossa rasoterra, sulla respinta di Diego Lopez c’è l’attaccante bergamasco che di tacco poggia in rete. Mancherebbero due rigori a favore degli azzurri, ma sarebbe stato davvero troppo per questo diavolo incerottato.

Antonio Picarelli

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