Benitez ci crede: “Possiamo giocarci il terzo posto e l’Europa League”. Per il futuro c’è tempo

Insieme fino alla fine. Dalle risposte di Rafa Benitez in conferenza stampa emerge tutta la professionalità del tecnico spagnolo. È chiaro che ad aprile inoltrato, quando manca meno di un mese al termine del campionato, le voci sul suo futuro inizino a fioccare e che ogni domanda rivolta all’allenatore madrileno riguardi la sua prossima panchina.

CREDIAMOCI – Rafa ammette il gradimento verso la destinazione inglese, ovvero Manchester, ma sostiene anche di non aver ancora declinato le proposte di ADL. Per parlarne ci sarà un incontro sul business plan del prossimo anno. Per il resto Don Rafè glissa: c’è ben altro a cui pensare in questo finale di stagione. A partire dalla gara con il Wolfsburg, che questa sera potrebbe spalancare le porte delle semifinali europee al Napoli. “Vincere contro i tedeschi è fondamentale, ma dobbiamo concentrarci anche sul campionato”. Quel campionato che fino a poco fa sembrava chiuso ma che è stato incredibilmente riaperto dopo le due vittorie contro Fiorentina e Cagliari. Adesso è lecito credere nella rimonta e Benitez lo sa bene: “Bisogna essere spalla a spalla fino alla fine, ricordiamoci che l’ultima partita è con la Lazio al San Paolo. Se riusciamo ad accorciare, possiamo giocarci il secondo o il terzo posto”.

PROFESSIONALITÁ– Don Rafè ribadisce il concetto cardine del suo credo: spalla a spalla, tutti insieme e l’obiettivo Champions sarà raggiunto. Poco importa se il Napoli entrerà dalla porta principale, quella del campionato, o quella secondaria, tramite l’Europa League. Ciò che conta è centrare la qualificazione. “Cosa che servirebbe molto al Napoli per migliorare la squadra l’anno prossimo”. Apertura al rinnovo con invito al presidentissimo a spendere di più? Forse. O forse no. Fatto sta che Rafa non ci pensa, è concentrato solo sulle prossime partite. “Ho dimostrato per tanti anni di essere professionale” sostiene, e non ha tutti i torti. Come quando, nel 2013, fu chiamato ad allenare il Chelsea fino al termine della stagione. Pur consapevole del suo breve mandato, il tecnico madrileno riuscì a sollevare al cielo l’Europa League. Malgrado un destino apparentemente già scritto, la storia potrebbe ripetersi.

Vittorio Perrone
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