Uno sprazzo di luce nella notte buia di Coppa, Lorenzo è tornato ad illuminare il San Paolo

Notte triste, come le lacrime amare asciugate sul manto del Franchi. In attesa della Fiorentina stessa, ultima squadra contro cui Lorenzo ha vestito la maglia da titolare, il talentino di Fratta muove i primi passi. È successo all’Olimpico, in un sabato che di Santo ha solo il rientro del giovane attaccante. Un recupero faticato, spinto da quella voglia di tornare e contribuire a regalare successi alla squadra che da sempre ha nel cuore. Ha bruciato le tappe Lorenzo, in attesa di esser chiamato da Rafa per emozionarsi ed emozionare ancora.

È successo ancora al San Paolo, con una finale lontana almeno un gol. Pioli si affida a Lulic, che porta la Lazio in vantaggio e ribalta il risultato dell’andata nettamente a favore degli azzurri. Lorenzo, invece, ha pochi minuti: allo scadere il suo ingresso in campo, ad un passo dal trasformarsi in decisivo. Il tempo stringe, ma Lorenzo è tornato, abile, veloce e astuto quanto prima. “Prende palla sulla trequarti, salta 3 avversari e batte Berisha. Se non fosse arrivato Senad Lulic con quell’intervento prodigioso sulla linea, staremo a parlare di un miracolo sportivo. Un sentimento misto all’amore di un figlio e la rabbia del tifoso, la corsa di Lorenzo (5 mesi dopo l’infortunio) ha incarnato l’ultima speranza (in questa partita) di una città che tra tante note stonate ha un motivo per sorridere. Il “Magnifico” è davvero tornato“, così lo elogia la Serie A Tim sul proprio profilo ufficiale Facebook.

La rabbia negli occhi, la grinta di un battagliero, la fiducia da tramutare in speranza, per se stesso e per la folla. Quella stessa che per mesi l’ha criticato e di cui ne ha poi sentito duramente la mancanza. L’apporto di Mertens e De Guzman non ha causato danni gravi alla rosa di Benitez, ma l’orgoglio del padrone di casa non equivarrà mai ai tentativi vani di chi l’ha sostituito in questa lunga stagione. Lorenzo è pronto, ora più che mai, per supportare e trascinare quella squadra che potrebbe far di lui un leader, a caccia di quell’ultimo ed unico obiettivo da agganciare per non trasformare la stagione in fallimento.

 

 

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