L’equilibrio, questo sconosciuto: il Napoli deve mettersi alla prova con se stesso

Nel calcio si sa, basta un attimo per cambiare le cose e se Koulibaly non avesse regalato quel calcio d’angolo fatale a quest’ora, forse, si sarebbero evitate le tensioni e le polemiche susseguenti al match di domenica.

ALTALENA DI EMOZIONI – La razionalità è la miglior medicina in questi casi ma quando si parla di una piazza così calda come quella partenopea diventa difficile applicare questo concetto: esaltazione ed entusiasmo alle stelle nelle vittorie e depressione e polemiche dopo ogni sconfitta, il vero nemico del Napoli sembra essere proprio se stesso. La sconfitta sul campo a Torino, tutto sommato, ci può stare: la squadra di Ventura è quella che ha totalizzato più punti nel 2015, è in un momento di forma straordinario, come dimostra l’impresa compiuta a Bilbao giovedì scorso, per cui piangere su latte versato serve solo a creare malumori inutili che potrebbero essere deleteri anche per il futuro.

IL SALTO DI QUALITA’ – Il problema del Napoli è rappresentato sicuramente dalla continuità. Nei momenti decisivi della stagione la squadra sembra sciogliersi e il tanto atteso salto di qualità viene sempre meno. La cosa fa ancora più rabbia se si pensa a Doha e a come il Napoli ha tenuto testa alla Juventus, giocando meglio e vincendo con merito la Supercoppa, sintomo evidente che le potenzialità ci sono tutte ma serve maggior abnegazione e personalità da parte di tutti.

IN CORSA PER TUTTO – Ad onor del vero bisogna sottolineare come il Napoli sia al centro di un vero e proprio tour de force, gli impegni si susseguono e giocare ogni tre giorni assorbe tante energie fisiche e mentali. D’altro canto questa è la strada giusta per maturare e migliorarsi come squadra, assieme a Juventus e Fiorentina gli azzurri sono l’unica squadra ancora in corsa per tre competizioni e questo dimostra la bontà del lavoro di Benitez e l’inutilità di certe polemiche che inquinano solo l’ambiente. 

Adesso serve solo silenzio, testa bassa e lavorare, domani c’è già una nuova sfida decisiva che attende il Napoli, non c’è tempo per i rimpianti, le somme si tireranno a fine stagione quando, forse, dei musi lunghi di Torino non ci sarà più traccia.

Renato Natella

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