Napoli, il momento della verità. Tra sfoghi, colloqui e tour de force è tempo di scoprire le carte in tavola

Benitez è incazzato. Non semplicemente arrabbiato, proprio incazzato. Lo sono ancor di più i tifosi del Napoli che ancora una volta come successo troppo spesso negli ultimi anni, vedono sfumare il raggiungimento di un piccolo tassello per ampliare il puzzle di una stagione al momento bella ma all’ennesimo bivio. Semifinale di Coppa Italia, ottavi di Europa League e terzo posto in classifica di serie A: tre competizioni ancora più che aperte, che potrebbero rivelarsi un altro grande successo o un imprevedibile fallimento. Perché è ovvio che, dopo i play off di Champions League, una Coppa Italia ed una Supercoppa non c’è solo bisogno di confermarsi ma persino fare di più ed ultimamente il Napoli dimostra di averlo capito ad intermittenza.

LO SNODO CRUCIALE. Si è sfogato ieri Rafa, il diplomatico tecnico che, quando deluso, non le manda a dire. Prima con l’arbitro Irrati, ma non era lui l’oggetto della furia. Poi, con i calciatori, i suoi calciatori. Mai nominati apertamente ma artefici di un primo tempo da dimenticare e di non essere scesi in campo con la solita compattezza ed il cinismo degli ultimi periodi. Ma ancor di più, alla domanda proprio di SpazioNapoli: “Metterete in campo questa rabbia nel match di mercoledì?”, la risposta è stata terribilmente eloquente: “Chiedetelo ai giocatori”. Che ci sia qualcosa di irrisolto? O semplicemente, che siano stati gli interpreti in campo a non farsi portavoce del credo di Don Rafè? E’ quest’ultima l’ipotesi più accreditata, con un pater familias che sprona i suoi pargoli a dare sempre il massimo e non scivolare alla vigilia dell’ennesimo importantissimo tour de force.

IL COLLOQUIO CHIARIFICATORE. Oggi il colloquio tra le parti, così come riporta il sito ufficiale del club azzurro. “Prima dell’inizio della seduta, lunga riunione di Benitez e il suo staff alla presenza del direttore sportivo Bigon con tutta la squadra nella quale il tecnico ha analizzato gli errori commessi contro il Torino, evidenziando l’approccio e l’atteggiamento sbagliati della squadra nel primo tempo confrontandoli, invece, con l’intensità e la condotta di gioco avuti nel secondo, indicando queste ultime come la giusta strada per il futuro. Benitez ha inoltre ricordato alla squadra che tutti gli obiettivi e i titoli raggiunti fino ad oggi sono frutto di questo tipo di lavoro e atteggiamento, portando la partita di Doha come massimo espressione di questo concetto”. Questione di maturità insomma, che vacilla spesso in momenti cruciali e contro avversarie anche solo leggermente sottovalutate, che invece puntualmente, in campo danno tutto. In più, tanti interpreti fuori forma, Callejon in primis e scelte tattiche che a volte, con la strada in salita, non pagano.

LA LAZIO NEL MEZZO. Tra un’autocritica ed un colloquio, c’è la Coppa Italia nel mezzo. C’è da ritrovarsi e subito perché mercoledì si torna già in campo per la semifinale di andata contro la Lazio. Domenica ancora, arriverà l‘Inter al “San Paolo”. Sarà il momento della verità: una riconferma degli uomini di Torino corrisponderebbe ad una frattura sanata, un turn over totale potrebbe invece equivalere ad una bocciatura per alcuni. Fiducia però a Benitez: è lui che quotidianamente segue il percorso dei suoi uomini, è lui che li ha plasmati per le vittorie incassate, alzando al cielo i bei trofei della sua gestione. E’ lui che si arrabbia e che vuole un atteggiamento diverso da parte della squadra. Proprio come i tifosi. Proprio come gli stessi giocatori. Il giocattolo non può e non deve rompersi, non ora. Ma ora la risposta spetta solo al campo: il momento della verità è ormai giunto.

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