Dal 6.5 della Gazzetta all’8 del Corriere, il mercato del Napoli divide le opinioni ma fa sorridere Benitez ed i tifosi

Tempo di bilanci per la serie A all’indomani della fine della sessione invernale di mercato, che ha riservato tantissimi trasferimenti e numerose sorprese. Da Destro ad Eto’o passando per Borriello, Cuadrado e compagni, tantissime squadre hanno approfittato per rinforzarsi e sfoltire la rosa di quegli elementi che non trovavano spazio o preferivano cambiare aria. Tra queste anche il Napoli che, a differenza delle avversarie, si è mosso fortemente in anticipo sin da gennaio, assicurandosi le prestazioni dell’ex doriano Manolo Gabbiadini e del terzino croato Ivan Strinic.

QUALITA’ E PROSPETTIVA. Classe 1991 ed un palmares da fare già invidia a molti, Manolo Gabbiadini è sicuramente tra i calciatori più promettenti della serie A. Di grande esperienza e doti tecniche di ottimo livello, si è subito incastrato alla perfezione nel puzzle partenopeo, sotto i riflettori nell’ultima gara di campionato contro il Chievo nella quale ha propiziato la vittoria con una marcatura ed il tiro che ha costretto Cesar all’autorete. Versatile e dalle grandi prospettive di crescita, nonostante la giovane età è un professionista serio e dedito al lavoro, che si tiene costantemente lontano dalle luci della ribalta, innesto importante per colmare all’assenza di Insigne per infortunio ma adattabile in tutti i ruoli dell’attacco. Insomma, perfetto per lo scacchiere di Benitez e per una piazza esigente come quella azzurra.

LA SORPRESA CHE NON TI ASPETTI. Se quello di Gabbiadini era un nome già noto agli intenditori e conoscitori di calcio, il vero affare è stato Ivan Strinic, classe 1987. Preso a parametro zero dal Dnipro con il contratto in scadenza il 31 dicembre, è un terzino mancino di immensa qualità, apprezzata a pieno nel match contro il Chievo, confermandosi tra i migliori in campo. Eleganza, sicurezza e sacrificio le sue doti migliori, insieme ad un’ottima corsa ed intelligenza tattica che fanno sì che sia il fulcro del gioco sia in fase di copertura che nelle velenose folate offensive quando ha spazio davanti a sé. Anche questo è un acquisto mirato dopo l’infortunio di Zuniga e la partenza di Ghoulam per la Coppa d’Africa ma soprattutto subito pronto per la realtà italiana e gli autonomismi di Benitez.

IL BILANCIO. Tirando le somme, il mercato azzurro è stato mirato, preciso, economico, di prospettiva e sicuro. Nessun nome altisonante, nessun proclama: la società ha continuato nel perseguire la linea del “acquistiamo ciò che serve ed è perfetto per far crescere ancora il Napoli”. In fondo, il vero mercato è quello di giugno, ad obiettivi acquisiti. Ma, per il momento, Benitez non può fare altro che sorridere e con lui tutti i tifosi partenopei. Gli ultimi risultati acquisiti ne sono la splendida conferma.

Alessia Bartiromo

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