Dries Mertens e la maledizione dei “novanta minuti”

Una maglia da titolare, finalmente, dopo le polemiche sul suo utilizzo a singhiozzi sollevate nelle settimane scorse dal suo agente, Soren Lerby. Una grandissima occasione per mettersi ancora in mostra ieri per Dries Mertens, che si è ripreso di forza quella fascia sinistra che, dopo l’infortunio di Lorenzo Insigne, sembrava sua di diritto.

Dopo 4 minuti la grande occasione per sbloccare il risultato contro l’Udinese: Zapata subisce la “cravatta” di Gabriel Silva in area e Orsato indica il dischetto. Il belga sceglie la potenza ma la sua voglia di tornare al gol sbatte contro la traversa. Il rigore fallito incupisce il quattordici azzurro che riesce ad illuminarsi solo a sprazzi ma non riesce a dare quel cambio di marcia di cui ieri necessitava il Napoli contro il catenaccio friulano.

Se prima poteva sembrare pura casualità, adesso non si può più ignorare la strana tendenza del belga ad essere decisivo solo a partita in corso. Benitez sembra averlo capito prima di tutti e non è un caso che abbia adattato spesso De Guzman in quel ruolo dall’inizio. L’olandese garantisce meno qualità ma più equilibrio e dinamicità ad una catena, quella di sinistra, che, con l’infortunio di Zuniga e la contemporanea assenza di Ghoulam, impegnato con l’Algeria in Coppa d’Africa, è rimasta nelle mani del neo acquisto Strinic.

Il problema sembra essere più di natura mentale che fisica: l’approccio alla gara spesso indolente e condito da giocate prevedibili, puntando più allo spettacolo e meno al cinismo. Mertens avrà sicuramente altre occasioni per fare la differenza ma la sensazione è che Benitez lo consideri sempre di più un “jolly” da utilizzare a partita in corso, l’uomo che diventa spina nel fianco degli avversari nelle fasi decisive dell’incontro.

Il Napoli ha bisogno di Mertens e delle sue giocate per puntare alla conquista dell’Europa League e del terzo posto ma ora, più che mai, con la concorrenza che è aumentata con l’arrivo di un ottimo talento quale Gabbiadini, serve sicuramente più continuità di prestazione al folletto belga. Il tour de force incombe e Mertens è già pronto per il riscatto.

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