Chiudere una settimana fatta di polemiche e sogni abbandonati, all’Olimpico abbia inizio il nuovo il campionato azzurro

Non è stata di certo facile da digerire, assorbire, metabolizzare, la brutta battuta d’arresto casalinga contro la Juventus. Abdicare alla Vecchia Signora dopo 14 anni tra le mura amiche non può mai essere semplice.

Non lo è se la sconfitta si porta dietro gli strascichi di un arbitraggio “rivedibile”. Ricco di errori, isteria e non accettabile per una sfida di un certo livello, quando l’arbitro della finale di Brasile 2014 – Rizzoli arbitrerà domani gli azzurri – è chiamato a dirigere, con tutto il rispetto dovuto, Cagliari-Cesena. Errori non solo di Tagliavento ma della sestina tutta, che hanno contribuito nel mutare un brutto pareggio in quei tre punti di platino che la truppa di Max Allegri ha portato via dal San Paolo.

Non può essere semplice perché oltre ogni alibi arbitrale il gruppo di Benitez ha messo in scena la pessima copia dell’ottimo Napoli visto a Doha. Che a Cesena sembrava riproporre quell’ariosità, quel brio con una continuità che gli azzurri mai hanno avuto quest’anno. Spiragli d’alta classifica, del resto ritrovarsi a sei, sette punti dalle due battistrada con un intero girone da giocare poteva lasciare spazio, almeno, all’ambizione. Al sogno d’altissima classifica da tenere in un cassetto, per poi riproporlo in caso d’impresa da ricordare. L’1-3 di domenica scorsa ha reso intangibile la cornice che caratterizzerà l’annata dei partenopei, una vera e propria sentenza: lotta serrata al terzo posto e due coppe da giocare fino in fondo, come da prassi, come dovuto.

Si comincia dalla contendente più in forma, la Lazio, anche se le assenze di Felipe Anderson, De Vrij e Mauri pesano come macigni. Un’ottima squadra, che propone un gran calcio, guidata da un allenatore serio, di personalità: Stefano Pioli. Mettere in panchina , tra le altre cose, un Klose fresco campione del Mondo, per lanciare Djordjevic, ventisettenne serbo che vanta nel palmarès un titolo con la Stella Rossa a 18 anni, null’altro, non è per tutti. Serve carisma, servono spalle larghe, e i risultati- dato l’altissimo livello delle prestazioni dell’attaccante ex Nantes – gli danno ragione.

Una sfida dura, del resto l’Olimpico non è non sarà mai un campo semplice, ma da disputare con il massimo della concentrazione. Essenziale sarà la tenuta fisica, data la rapidità degli interpreti biancocelesti nelle ripartenze. Benitez ha posto l’accento sulla cura, sulla minuziosità con cui è stata preparata una gara molto importante. Domani nel lunch match di ispirazione british arriverà il responso. Il Napoli è alla prima di questo nuovo, definitivo, campionato.

Edoardo Brancaccio

Home » Notizie Napoli Calcio » Editoriale » Chiudere una settimana fatta di polemiche e sogni abbandonati, all'Olimpico abbia inizio il nuovo il campionato azzurro

Impostazioni privacy