Confermato in azzurro, adesso la missione di Inler è riconquistare Benitez

“È un giocatore importante che non sta giocando con continuità, dunque è normale che si parli di lui. Gokhan è un nostro calciatore, è una pedina importante da anni e quindi non è nostra intenzione privarci di lui in questo momento”. Con queste parole il direttore sportivo del Napoli, Riccardo Bigon, ha affrontato la scottante questione Inler ai microfoni della radio ufficiale del club. Un momento tutt’altro che semplice, quello vissuto dal centrocampista ex Udinese, relegato ai margini della squadra ormai da molte partite, tante affinché si sia iniziato a parlare di calciatore scontento, in rotta con le idee dell’allenatore e in procinto di partire.

FUTURO – Le parole di Bigon appaiono come un tentativo di gettare acqua sul fuoco. Una maniera diplomatica per spegnere d’un botto tutte le voci sulle possibili trattative. Nonostante siano seri ed alquanto insistenti gli interessamenti per il capitano della Svizzera, in particolar modo dalla Bundesliga, Inler soggiornerà all’ombra del Vesuvio almeno fino a giugno. Perché è chiaro: il Napoli non ha la minima intenzione di svendere un calciatore pagato 18 milioni nel luglio del 2011. Le porte nel mercato, si sa, sono sempre socchiuse, quasi mai serrate col catenaccio. Ragion per cui se dovesse arrivare un’offerta di quelle irrinunciabili, tutte le convinzioni potrebbero barcollare. Ma constatata la difficoltà oggettiva, a detta dello stesso ds azzurro, di giungere ad obiettivi quali Suarez, Leiva o Camacho in questa sessione di mercato, la permanenza di Inler appare quantomai scontata.

SCELTE – Dalla faraonica presentazione, con tanto di maschera di leone, ne sono passati quasi quattro di anni. Nonostante non si sia mai affermato definitivamente, lasciando sempre solo intravedere quelle indubbie qualità che lo portarono a diventare l’obiettivo numero uno del mercato azzurro, Inler è protagonista in azzurro ormai diverse stagioni. Prestazioni altalenanti, certo, ma lo svizzero si presentava come uno dei punti cardini della squadra. La coppia con Behrami prima e Jorginho poi, quest’ultimo arrivato in gennaio e destinato, insieme all’ex Udinese, a formare la coppia titolare del 4-2-3-1 rafaeliano. Sulla carta il duo migliore, presto accantonato in questa stagione per fare spazio a Gargano e David Lopez. Con questa mediana, tutta cuore, muscoli e fisicità, lo spagnolo sembra aver trovato il giusto rimedio al cruccio della mancanza di equilibrio in squadra. Sacrificare cervello e geometrie per affidarsi alla garra e al filtro davanti alla difesa, con la fantasia tutta destinata ai quattro calciatori offensivi. Un compromesso che pare stia ripagando il tecnico ma che ha generato insofferenze e musi lunghi. Jorginho ed Inler, appunto. Da qui le repentine voci di mercato.

FIDUCIA – Non gioca un minuto in campionato da cinque partite. Mai stato così indietro nelle gerarchie. Ma dopo aver incassato la fiducia della dirigenza e la conferma in azzurro, Inler dovrà lottare e sgomitare per riconquistarsi anche quella di Rafa. Un percorso impervio, dove sono richieste pazienza e dedizione ma soprattutto grinta e professionalità. Doti che lo svizzero non hai mai lesinato, per (ri)tornare ad essere un leader, per (ri)conquistare quella maglia da titolare.

@AntonioAllard

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