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Chi frequenta quotidianamente i campi da gioco e le stanze di Castelvolturno, ci racconta in questi giorni di un Walter Mazzarri improvvisamente infastidito e stizzito. All’allenatore di San Vincenzo evidentemente non sono andate giù le critiche di tifosi e giornalisti partenopei soprattutto dopo le ultime due partite casalinghe di campionato.

LA LINEA SOTTILE-  Come ci è già capitato di sottolineare, il Napoli è ormai giunto ad una fase critica della sua crescita: dopo tre anni meravigliosi scanditi da continui progressi (comprensivi di un terzo posto in campionato e di una splendida cavalcata in Champions League), il club di Aurelio De Laurentiis si trova a dover compiere lo step definitivo per raggiungere l’olimpo del calcio italiano e internazionale. Non farlo significherebbe solo una cosa: regredire. Non si può ancora speculare su quello che di buono il Napoli ha fatto fino alla passata stagione, c’è ancora bisogno di crescere. Questo compito deve essere assolto principalmente (soprattutto in sede di calciomercato) dal patron azzurro, ma anche Mazzarri deve continuare a metterci del suo sia dal punto di vista tecnico-tattico sia da quello comunicativo. Il coach toscano spesso è allergico alle critiche, forte del suo enorme contributo alla causa azzurra, e non capisce che quest’ultime possono anche essere costruttive e in buona fede. Una grande squadra, se è davvero tale, viene messa sotto la lente d’ingrandimento di tifosi e giornalisti ogniqualvolta  incappa anche nel minimo errore. E’ sembrato palese a tutti coloro che hanno assistito a Napoli-Milan di sabato scorso, ad esempio, che buttare fuori dalla mischia Lorenzo Insigne per inserire un centrocampista nel momento più delicato del match è stata una scelta quantomeno discutibile da parte di Mazzarri (soprattutto è stata una decisione che ha conferito ancora più coraggio ai rossoneri che all’ottantesimo sono riusciti a pervenire al pareggio).

SEMPRE CON WALTER-  E’ assurdo pensare di mettere davvero in discussione l’allenatore azzurro per tutto quello che ha costruito da quando siede sulla panchina napoletana e, infatti, nessuno lo fa sul serio. Però Walter ci deve fare una cortesia: smetterla di sentirsi un “intoccabile”, diventando magari un po’ più refrattario alle critiche e soprattutto ricordandosi che nel football come nella vita: “il passato è passato (anche se mai dimenticato, in questo caso) e domani è un altro giorno…”.

Marco Soffitto

Articolo modificato 22 Nov 2012 - 14:56

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Scritto da
redazione