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Il campionato prima di tutto. Walter Mazzarri non lo dice, ma l’ampio turn over serve proprio a preservare quelli che lui ritiene i “titolari” in vista del severo impegno di campionato con l’Udinese. La conferma viene dal fatto che l’unico “inamovibile” mandato ieri sera in campo dall’inizio è stato Paolo Cannavaro che non sarebbe stato utilizzabile domenica per via della squalifica. Alla settima giornata non si può parlare di appuntamento decisivo ma è chiaro che la sfida con i friulani ha tutte le caratteristiche del crocevia rilevante all’interno della stagione. Il Napoli non può perdere punti rispetto alla Juventus e, allo stesso tempo, deve essere nelle condizioni di approfittare di eventuali “scivoloni” dei bianconeri. Conseguenza: non bisogna stressare oltre il dovuto i giocatori, l’Europa League è un appuntamento di prestigio ma bisogna porre le basi per la conquista di successi e obiettivi ancor più prestigiosi. Il cambio di atteggiamento di Mazzarri è evidente: non a caso ha ammesso che questa gestione della “rosa” ampia è una novità anche per lui. Non si possono commettere errori, non si possono commettere leggerezze.

CAMBI – La squadra che vedremo all’opera contro l’Udinese sarà totalmente diversa da quella mandata in campo ieri sera, contro il Psv. Potrebbe, al limite, essere confermato Aronica con l’inserimento di Gamberini come regista difensivo, una scelta che potrebbe essere dettata dal fatto che Di Natale è un giocatore estremamente veloce. Ma la realtà è che nessuno degli undici mandati in campo ieri sera dal primo minuto, si ritroverà sul terreno di gioco al fischio d’avvio della sfida con l’Udinese. Mazzarri ha deciso di puntare sul turn over “esterno” , cambiando tutti i tasselli della sua squadra e non solo alcuni. E’ la nuova linea ispirata anche dal fatto che l’Europa League non è la Champions, non impone la medesima attenzione della competizione più grande: per quanto autorevole è, comunque, un torneo di livello inferiore e il Napoli punta ad accedere quest’anno a quello di livello superiore. Di qui un avvicendamento che riguarda praticamente tutti i ruoli e tutte le zone di campo. Con l’Udinese, peraltro, si parte, dal punto di vista degli impegni settimanali, alla pari: i ragazzi di Guidolin hanno dovuto far fronte all’impegno europeo, al pari di quelli di Mazzarri. L’ampiezza della “rosa” potrebbe, in questo caso, garantire qualche piccolo vantaggio, consentendo al tecnico napoletano di mandare in campo una formazione complessivamente meno affaticata, con giocatori come Maggio e Hamsik che non sono addirittura partiti alla volta dell’Olanda.

SFIDA – Quella con l’Udinese è una sfida che si ripete ormai da un paio d’anni. Nella scorsa stagione ebbero la meglio i friulani riuscendo ad accedere ai preliminari di Champions. Il Napoli addolcì l’amarezza per il mancato approdo nella competizione europea più importante vincendo la Coppa Italia. Ora va in scena la rivincita. Perché gli obiettivi della squadra di Mazzarri sono chiari: conquista di un posto che garantisca l’accesso alla competizione europea più importante. Non basta: tenere aperta la sfida con la Juve sino alla fine del campionato. Mazzarri preferisce non parlare di scudetto ma è evidente che è a quello che tutti pensano. Ma non bisogna distrarsi e la partita con l’Udinese ha tutte le caratteristiche della trappola: evitarla diventa fondamentale.

Fonte: Il Corriere dello Sport

Articolo modificato 5 Ott 2012 - 09:07

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Scritto da
redazione