Inter-Napoli, una sfida da saliscendi alla Scala del calcio

La chiamano Scala del Calcio in onore del nome del celebre teatro milanese, ma forse potremmo inventarci un altro messaggio nascosto nel soprannome del Giuseppe Meazza. Calzante per Inter-Napoli. In questo caso la parola “Scala” sarebbe intesa nell’accezione più letterale: dalla sfida del Meazza si può salire e scendere. Perché una scala può portare ad inseguire un sogno, l’altra invece può trascinare nell’oblio della delusione. La scalata, però, sarebbe faticosa anche nel caso di vittoria: non si sale senza fare un minimo di fatica. Una scala che terrebbe in vita, in questo caso, gli ultimi rimasugli di un sogno: la Champions per l’Inter e lo scudetto per il Napoli.

Anche per tutti gli appassionati di Scommesse sul calcio questa è una sfida ricca di fascino e possibilità; ma, come sempre, per ottenere risultati e vincite bisogna studiare e i numeri arrivano così in aiuti dei più audaci.

Tracciando una linea guida potremmo immaginare già che tipo di partita sarà: palla al Napoli, come è successo nella maggior parte delle gare stagionali degli azzurri. Jorginho (il metronomo) e compagni non si fanno scrupoli a impadronirsi gelosamente della sfera, collezionando sovente più del 60% del possesso. Sarebbe difficile immaginare un’Inter spregiudicata, anche perché il gruppo del Mancio ha la propria forza nella retroguardia (ha incassato appena 30 reti, terza difesa del campionato dopo Juventus e Napoli) e non nell’attacco, che invece ha messo a segno 42 goal (quanti segnati dai soli Higuain e Insigne). mertens sarri nagatomo hamsik strinic nap inter

Ecco, un vantaggio psicologico Mancini ce l’ha: davanti al pubblico amico i suoi nerazzurri hanno conquistato 32 punti sui 58 totali, mentre il Napoli lontano dal San Paolo ha racimolato 26 punti sui 70 totali. Vantaggi soltanto psicologici, sia chiaro, perché le motivazioni e i percorsi compiuti dalle due squadre fanno tendere i pronostici a favore del Napoli.

Attenzione, c’è un però. E anche bello grande. Perché l’ultima volta che Napoli e Inter si sono affrontati gli azzurri sono stati scaraventati fuori dalla Coppa Italia. Ah, allora si è giocata anche sul campo quella partita? Già, perché di certo in pochi di quel 19 gennaio ricorderanno gli eventi del campo. Vi dice niente “Sarri-Mancini”? E pensare che se n’è parlato per una settimana! A proposito: sarà curioso vedere se i due si stringeranno la mano dopo gli strascichi portati da quella parola con la “f”.

Per il resto sarà facile godersi le gesta dei protagonisti in campo: ne mancherà uno di peso, Gonzalo Higuain, ma proprio la sua assenza andrà a catalizzare le attenzioni su Manolo Gabbiadini, illustre sostituto che avrà un bel carico di responsabilità. Più o meno come Callejòn, che di reti all’Inter se ne intende: ne ha segnate 3 finora, 2 lo scorso anno alla Scala.

Tanti ingredienti per assistere a una gara irripetibile, un dentro o fuori che può proiettare l’Inter verso la Champions, il Napoli verso la Juventus o può scaraventarle nell’inferno dei rimpianti. C’è chi sale e chi scende. Una scala, appunto.

Vittorio Perrone
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