Rinvio a giudizio ADL: parla l'avvocato Fabio Fulgeri - ANSA - spazionapoli.it
Nelle scorse ore è arrivata la decisione da parte del GUP di Roma di rinviare a giudizio sia il presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis, che l’amministratore delegato del club partenopeo, Andrea Chiavelli. Tale novità è legata al filone della giustizia ordinaria per quanto concerne gli affari Manolas e Osimhen.
La SSC Napoli ha già risposto con un comunicato alla vicenda che, stando anche a quanto ribadito in mattinata da La Gazzetta dello Sport, non dovrebbe intaccare in alcun modo la giustizia sportiva. Intanto, dopo la nota arrivata già nella serata di giovedì, questa mattina è l’avvocato Fabio Fulgeri, difensore del patron napoletano, a fare il punto della situazione.
Fabio Fulgeri, legale difensore del patron della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis, ha parlato ai microfoni di Radio CRC, spiegando quello che è il punto di vista del suo assistito dopo la decisione del GUP di Roma.
Queste le sue dichiarazioni:
“Il presidente De Laurentiis l’ha presa serenamente poiché il rinvio a giudizio rientrava tra le possibilità del processo. Molti potrebbero pensare che il Presidente del Napoli sia colpevole, ma nessuno è stato condannato. Il processo deve ancora iniziare, ma siamo certi che la sua definizione sarà positiva”.
Fabio Fulgeri, tra le altre cose, si è soffermato anche sulla possibile riapertura del caso anche in sede sportiva. Tuttavia, gli elementi ora a disposizione non dovrebbero portare a novità sotto questo punto di vista.
“Riapertura processo sportivo? Una vera bufala, i termini sono stati ampiamente deposti e gli atti sono stati acquisiti dalla Procura che ha ritenuto di non riaprirlo. Ripeto: il Napoli non ha conseguito nessun vantaggio da queste due operazioni. Sarebbe stato una cosa folla riaprire il processo sportivo. De Laurentiis è sereno. Ha consapevolezza della sua posizione”.
L’avvocato Fabio Fulgeri ha espresso tutta la sua delusione per la decisione da parte del GUP di Roma, conservando però un’ottima dose di ottimismo in merito al finale della vicenda.
“Siamo molti delusi per la decisione del GUP. Eravamo fiduciosi che il materiale posto all’attenzione del giudice fosse piuttosto chiaro e che lo stesso avrebbe studiato e approfondito i nostri allegati e le nostre memorie difensive. Abbiamo prodotto persino una serie di consulenze tecniche piuttosto rilevanti che sconfessavano l’assunto della Procura sull’utilizzo di determinati metodi e contatti. Il GUP ha fatto da passacarte.
La questione principale era quella di individuare la correttezza dell’operato della società nella postazione contabile circa delle operazioni che sono state contestate dal punto di vista dei criteri nazionali. Speravamo che almeno il giudice avesse avuto la buona volontà di approfondire le tematiche che abbiamo ampiamente documentato.
La valutazione della giustizia sportiva è stata diversa a Napoli rispetto ad altre analoghe vicende. L’Inter acquistò un paio di giocatori della Roma, ma i pubblici ministeri di Milano chiesero l’archiviazione poiché non sussistevano irregolarità e violazioni di carattere penale da parte della società nerazzurra. Il Napoli non ha avuto la stessa fortuna e la stessa sorte, le decisioni sono state diverse.
Il giudice ha assunto la direzione del processo da circa un mese e mezzo, il materiale informativo da esaminare era abbastanza ampio. L’operazione legata a Manolas è stata contestato solo per i principi contabili applicati, lo stesso per quella di Victor Osimhen dove abbiamo richiesto il parere di illustri professori universitari e rilevanti associazioni professionali.
Abbiamo depositato tanto materiale difensivo che sosteneva le nostre tesi, ma non è bastato. Una decisione pilatesca è molto più semplice poiché scrivere un decreto che dispone il giudizio significa vergare una frase. Contrariamente a predisporre una sentenza di proscioglimento e assoluzione necessita di una buona volontà di scrivere che non è stata ritenuta fattibile. È la medesima vicenda con soggetti diversi che ha interessato l’Inter. La questione legata a Manolas andava stralciata, nemmeno archiviata. Nonostante la riforma Cartabia, questo è il destino che subiscono molti processi italiani.
Sono certo sulla definizione positiva della vicenda, lo dico perché la conosco bene. Vi garantisco che il Napoli non ha tratto alcun vantaggio, ma tecnicamente il falso in bilancio può realizzarsi anche nell’ipotesi in cui un soggetto diverse riceve un vantaggio rispetto a quello che lo commette, nel caso di specie il vantaggio lo avrebbe ricevuto il Lille nel caso di Osimhen e Manolas nel caso della Roma, ma non c’è alcun elemento che faccia presagire un accordo tra le società.
La Roma è indagata, questo procedimento è nato proprio dall’indagine a carico della società giallorossa per una serie di trasferimenti effettuati, ma al contrario non è stata rinviata a giudizio. Sono stranezze processuali in cui certe società riescono a sottrarsi ai meccanismi della giustizia. Persino l’Atalanta è stata prosciolta, nonostante l’indagine fosse la stessa. Alcuni rami di questa indagine sono stati trasferiti nella procura dove ha sede la società sportiva.
Sotto il profilo della responsabilità che deve prendersi il magistrato, anche i media hanno contributo ad una decisione pilatesca poiché con un eventuale proscioglimento il magistrato potrebbe essere criticato. In realtà, non ne ho idea.
Il PM ha letto le nostre carte e per mantenere una linea che consenta anche di sostenere l’accusa contro la Roma hanno mantenuto quella posizione. Astrattamente lo potrei anche capire, li abbiamo inondati di materiali. Da difensori siamo delusi, ma siamo più che sereni. Se dovessi scommettere sulla definizione positiva della vicenda, lo farei ad occhi chiusi. Sono convinto che il processo sarà valutato da un collegio di giudici e ci sarà un confronto”.