De Bruyne sicuro: “Posso essere ancora su alti livelli”, poi le parole su Lukaku e Conte

Kevin De Bruyne ha rilasciato un’intervista pubblicata quest’oggi dal Corriere della Sera: tanti spunti interessanti da parte del centrocampista di nazionalità belga.

Il suo esordio in maglia Napoli contro il Sassuolo è stato bagnato dal gol, aumentando quello che è il carico di aspettative, già bello importante, che gravita sulle sue spalle. A certe pressioni, ovviamente, Kevin De Bruyne è abituato ed è ora sempre più determinato a offrire la sua esperienza al servizio di una squadra che abbonda in ambizioni, nella stagione che è appena cominciata. Il belga è divenuto già un vero e proprio beniamino e vuole lasciare il segno anche in questa sua prima esperienza in Serie A.

Di questo e di molto altro ha parlato lo stesso numero 11 azzurro nella sua intervista rilasciata al Corriere della Sera: un ritratto tra calciatore e il Kevin di tutti i giorni che dimostra come l’ex Manchester City abbia tutta la voglia di imporsi nel calcio italiano. Il tutto, passando per le varie considerazioni sull’allenatore Antonio Conte, che un peso sulla scelta di sposare i Campioni d’Italia lo ha avuto in maniera importante, e sul suo compagno anche in Nazionale, Romelu Lukaku, costretto a restare ai box per un lungo periodo a causa dell’infortunio rimediato durante la pre-season.

Notizie Napoli calcio, l’intervista al Corriere della Sera di De Bruyne

“Quando il City ha deciso di non rinnovarmi il contratto ho iniziato a guardarmi attorno, dopo tanto tempo non volevo più restare in Inghilterra. Tra le varie possibilità, Napoli mi è sembrata la migliore”: questo è quanto rivelato da Kevin De Bruyne al Corriere della Sera oggi in edicola.

Kevin De Bruyne parla al Corriere della Sera
Kevin De Bruyne parla al Corriere della Sera – ANSA – spazionapoli.it

Una scelta accompagnata dall’ambizione di chi vuole continuare a competere su determinati palcoscenici: “Le offerte sono state tante, ma ho deciso per i campioni d’Italia, giocano la Champions, e poi Conte è un allenatore magnifico. Quando sei giovane decidi solo per te, ora ho chiesto anche ai miei figli, il più grande ha dieci anni ed è in una fase importante della crescita”.

Le parole su Conte e Lukaku

Kevin De Bruyne, in particolare, si è soffermato su Antonio Conte e Romelu Lukaku:

“Conte è diverso, sia per tecnica che per metodo, da Guardiola. Conte sa come costruire una squadra compatta, come un blocco unico. Pretende molto dal gruppo e se non lavori per la squadra sei fuori. Fa richieste molto chiare, più giochi con lui più capisci cosa serve per restare ad alto livello. Qui tutti sanno che devono lavorare duramente e fare il loro compito, altrimenti qualcun altro prenderà il loro posto. Questo alza l’intensità e il livello generale”.

Kevin De Bruyne parla al Corriere della Sera
Kevin De Bruyne parla al Corriere della Sera – ANSA – spazionapoli.it

Inoltre, il belga ha poi aggiunto sul suo compagno di Nazionale Big Rom:

“È una perdita pesante per noi. Però una grande squadra deve essere in grado di trovare soluzioni, quando qualcuno si fa male altri devono farsi trovare pronti. Lucca può approfittare di questa occasione: può crescere, segnare e diventare importante”.

Scudetto o Champions? La scelta di De Bruyne

A proposito degli obiettivi, De Bruyne ha dichiarato:

“La vittoria è un buon inizio, ma non serve adesso pensare a cosa accadrà fra tre o quattro mesi. Sappiamo che questo è un grande gruppo in grado di lottare per il titolo, ma non siamo soli. Vogliamo andare avanti anche in Europa e in Coppa Italia, ma mantenere costanza su tre competizioni non è facile, soprattutto perché il club ha già vinto lo scudetto lo scorso anno: ripetersi è più difficile.

Non ho mai vinto lo scudetto, ho avuto la fortuna di vincere la Champions, sarebbe bello conquistare il titolo italiano per la prima volta. Voglio essere il miglior giocatore possibile, divertirmi e vincere. Perdere non mi piace”.

32 anni troppi? La risposta di De Bruyne

A proposito della sua età, Kevin De Bruyne sostiene:

“Penso di essere più o meno lo stesso di dieci anni fa. Forse da giovane sei più dinamico, adesso ho più esperienza. Evolvi come giocatore: ho le mie qualità, la gente le conosce, ma anche le mie debolezze, come tutti. Non sono preoccupato né eccitato: cerco solo di fare il mio lavoro al meglio, divertendomi. Il calcio è la mia passione e non voglio che diventi un “lavoro normale”. Se lo vivi con piacere e con un sorriso, alla fine giochi meglio.

Il retroscena sul presidente De Laurentiis

Nel corso dell’intervista, c’è stato un passaggio anche sul presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis:

“Durante la trattativa credo di aver parlato con lui solo una volta in una videocall. Il d.s. Manna è venuto da me e mi ha spiegato il progetto. Delle questioni contrattuali se ne occupano il club e gli avvocati. Io gioco solo a calcio”.

Le parole sul passato e sulla vita privata

Kevin De Bruyne ha avuto modo di ripercorrere anche i suoi primi passi nel mondo del calcio, e non solo:

“Il mio primo ricordo legato al calcio è la Coppa del Mondo del 1998: Inghilterra-Argentina e il gol di Owen. Era il mio idolo, avevo circa sette anni ed è stato in quel momento che mi sono innamorato del calcio.

Da ragazzino ero riservato, sono ancora così. Se mi sento a mio agio divento anche divertente. Sto bene con amici e famiglia, nel mio spazio. Ho bisogno di calma intorno a me, stare con la famiglia, vedere i miei due figli che giocano a calcio. Devo ancora ambientarmi bene a Napoli. Nella vita privata cerco serenità per affrontare la frenesia del calcio.

Ho lasciato casa a quattordici anni per trasferirmi dall’altra parte del Belgio e vivere con una famiglia affidataria, solo per giocare a calcio. È stata una decisione dura per loro; ora, da padre, lo capisco. Se tra qualche anno mio figlio mi chiedesse di andare via, non sarebbe semplice. Oggi papà lavora con me, mi aiuta con gli investimenti.

Diventare ricco come mi ha cambiato la vita? Tanto, sarebbe ipocrita dire il contrario. Giocare a calcio, stare sotto i riflettori, guadagnare molti soldi: cambia tutto. Anche il contesto intorno a te, ed è il risvolto della medaglia. Per esempio, mia moglie spesso è a casa da sola con tre figli, non è facile. Viviamo a un livello diverso rispetto a una famiglia normale, ma cerco di educare i miei figli nel modo giusto. È chiaro che adesso non capiscono la differenza tra il nostro stile di vita e quello che io e mia moglie avevamo da giovani. Un giorno dovranno comprenderlo”.

Francesco Fildi

Francesco il nome; Fildi il cognome; Frank il soprannome. Classe 1998, con il calcio e la musica nel cuore, devo il mio “battesimo pallonaro” a Shevchenko e Totti. Nell’estate del 2019, un paio d’anni dopo la maturità, il colpo di fulmine con il giornalismo. Dal 2021 nel network Rompipallone, a SpazioNapoli ho trovato la mia casa (professionale e non solo). Nel maggio 2023 ho coronato il desiderio di diventare giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania con tessera n.183266
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