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Berlusconi: “Se ripenso al pubblico di Napoli mi commuovo”, poi da brividi su Maradona!

L’attuale presidente del Monza e storico presidente del Milan Silvio Berlusconi ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in vista della sfida di stasera tra Napoli e Milan che ha segnato i primi anni della sua presidenza rossonera, quando gli azzurri di Maradona sfidavano i rossoneri degli olandesi.

Di seguito le dichiarazioni evidenziate dalla nostra redazione:

Berlusconi: “Mi commuovo pensando al pubblico di Napoli”

Ripensando a Napoli-Milan mi vengono in mente tanti ricordi, tante emozioni. Su tutte, mi commuovo ancora a pensare all’applauso che il meraviglioso pubblico di Napoli ci tributò a fine partita. Una prova di stile e di sportività straordinaria, una delle ragioni per le quali Napoli è e sarà sempre nel mio cuore. Di quella partita non posso dimenticare uno strepitoso, inarrivabile Gullit, due realizzatori straordinari come Virdis e Van Basten, ma anche un meraviglioso gol di Maradona su punizione. Uno di quei miracoli calcistici che solo lui sapeva fare.

Quel giorno, superando quel Napoli fortissimo, il mio Milan vinse di fatto il suo primo scudetto. Il primo trofeo di un’epopea senza uguali, un’epopea che fece del Milan la squadra più titolata al mondo e che fa di me tuttora il Presidente di Club che ha vinto più titoli nella storia del calcio mondiale.

Secondo la FIFA, quel Milan di Arrigo Sacchi ha giocato il più bel calcio della storia. In realtà è difficile dirlo, ma certamente l’emozione di veder giocare quella squadra, in partite come quel Napoli-Milan, era ineguagliabile. Sono contento che mio padre, che mi aveva condotto per mano, fin da bambino, a gioire e soffrire per il Milan, quel giorno ci fosse ancora.

Diego Armando Maradona

Berlusconi sulla possibilità di Maradona al Milan

Maradona è un rimpianto profondissimo, e non solo perché Maradona è stato il più grande giocatore della sua generazione. Era una persona fragile, forse la disciplina e l’attenzione ai singoli che c’era nel mio Milan lo avrebbero aiutato a evitare alcuni errori. Però quel giorno, parlando con lui, mi resi conto di una cosa: Maradona era Napoli, era il simbolo e la bandiera del più grande Napoli della storia, almeno fino ad oggi.

Le bandiere non si comprano e non si spostano. Sarebbe stato come prendere il cuore di un’intera città e trasferirlo a Milano. Sarebbe stato ingiusto, non si poteva fare. Lo stesso Diego, che aveva una grande sensibilità, condivideva questa valutazione.

Berlusconi sul Napoli di Spalletti

Giocatori come Kvaratskhelia oppure Osimhen ben figurerebbero in qualunque squadra al mondo. In questo senso l’infortunio di Osimhen è davvero un peccato: toglie alla sfida con il Milan un elemento di grande fascino. In ogni caso, oggi il Napoli è davvero una grande squadra, una delle migliori in Europa, sta dominando il campionato con assoluto merito e per il Milan sarà un avversario durissimo.

Chi vedrei bene in uno dei miei Milan tra Kvaratskhelia e Leao? Difficile rispondere, sono due grandissimi giocatori che hanno caratteristiche diverse. Forse Kvaratskhelia è un giocatore più completo, però Leao è più “da Milan”, ha uno stile di gioco che nei momenti migliori mi ricorda i più grandi del nostro Milan.

Articolo modificato 2 Apr 2023 - 09:26

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Scritto da
Nicolas Iannone