Petagna: “Sono innamorato di Napoli, resto un grande tifoso dei miei ex compagni”, poi svela il motivo del suo addio

Il Napoli sta viaggiando a velocità irraggiungibili in questa stagione e non ha nessuna intenzione di fermarsi: l’obiettivo è chiudere il prima possibile la pratica scudetto e provare ad arrivare più avanti possibile in Champions League.

I meriti di questi risultati vanno dati a tutta la squadra, con anche le seconde linee che hanno dato un importantissimo contributo alla causa. Tra queste ci sono indubbiamente Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori autori di 13 gol in due in tutte le competizioni.

Il Napoli esulta dopo la rete di Giovanni Simeone
Esultanza Napoli (FOTO: SSC Napoli)

Il Cholito e Jack Raspadori sono arrivati quest’estate per prendere il posto di Andrea Petagna, ex Osimhen lo scorso anno e passato al Monza nella sessione di mercato estiva.

Proprio il centravanti classe ’95 ha concesso un’intervista al “Corriere della Sera” in cui ha parlato anche della sua esperienza al Napoli.

L’intervista di Petagna

Di seguito un estratto della sua intervista.

Perché ho lasciato Napoli? Non si può dire di no a due leggende come Silvio Berlusconi e Adriano Galliani e poi questa era un’occasione troppo ghiotta per giocare con continuità. Sono innamorato di Napoli ma sono contento qui. Del resto non è che io non avessi spinto… In una fase di stallo della trattativa ho mandato a Galliani una foto in cui ci abbracciavamo quando io 17enne ero al Milan.

Pentito della scelta? No, anche se resto un grande tifoso del Napoli, dove ho lasciato tanti amici. In genere non guardo le partite in tv, a parte i miei ex compagni, per cui tiferò anche in Champions.

Kvaratskhelia? Quando è arrivato in ritiro mi ha impressionato per la personalità che metteva anche nell’uno contro uno in allenamento. Si notava che era forte ma non pensavo che potesse avere quest’impatto.

Dei miei ex compagni sento Juan Jesus, Rrahmani, e poi Osimhen. È una forza della natura, velocissimo, ha fame e con le gambe che ha arriva ovunque. Dopo Haaland è l’attaccante più forte in circolazione.

Milan-Napoli in Champions? In coppa c’è un altro tipo di pressione, si gioca su due partite. Saranno sfide tattiche. E poi a San Siro la storia del Milan si farà sentire. Del resto già in campionato il Napoli all’andata ha vinto ma ha fatto fatica.

I rapporti con i presidenti De Laurentiis e Berlusconi sono buoni. De Laurentiis era molto presente. Berlusconi lo conosco da quando ero al Milan, già allora si lamentava dei tatuaggi.

Spalletti? Nessun prepara tatticamente le partite come lui e poi sa migliorarti tecnicamente.

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