Rabbia e rimpianti Scudetto: così nasce il Napoli del futuro

Più la gioia del piazzamento Champions ufficiosamente blindato, o il rimorso per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato? Questo è il dilemma che porta con sé il successo contro il Sassuolo, non scontato dopo una settimana più che complicata per il Napoli ma che non basta di certo a scalfire gli animi delusi dei (pochi) presenti al Maradona.

Tant’è che la contestazione è stata una costante del pomeriggio di ieri: dalla partenza verso l’impianto di Fuorigrotta fino all’uscita dal campo della squadra di Luciano Spalletti, che dal canto suo fa la voce grossa e mette sotto gli occhi di tutto il risultato. E non potrebbe essere altrimenti: un traguardo, quello della Champions, raggiunto – al netto del discorso sulla differenza reti con la Roma, che resta l’unico flebile ostacolo verso l’aritmetica certezza – con tre turni di anticipo.

Ma il grande sogno è ancora una volta svanito: un fatto, quest’ultimo, che la piazza stenta a digerire, seppur tra le mani ci si ritrova con il pass Champions appena staccato. Già, quell’obiettivo dichiarato d’inizio stagione che, per un motivo o per un altro, è diventato una sorta di premio di consolazione.

Mertens-Osimhen: la coppia funziona

In questo turbolento finale di stagione, Spalletti ha avuto dei segnali forti su Ciro e Osi, i due trascinatori dell’attacco azzurro che si scoprono complementari, e non proprio uno l’alternativa dell’altro.

E a giudicare dai risultati, è possibile anche mantenere l’equilibro invocato dal tecnico azzurro. Con i due in campo è tutt’altra musica, con la fantasia del belga che ispira e sprigiona l’esplosività del nigeriano. In particolare, il dato che fa riflettere è che quando i due sono entrambi sono in campo, il Napoli fa registrare la media di un gol ogni 29′ con uno dei due attaccanti.

Dries Mertens (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP) (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Se fosse questo il vero rimpianto Scudetto? Con i se e con i ma, purtroppo, non si va lontano, ma è chiaro che questo può essere uno spunto interessante soprattutto in chiave futura, in cui c’è molto da scrivere sul destino di entrambi.

Se da una parte c’è un Osimhen sacrificabile in caso di offerta monstre, dall’altra c’è un Mertens che è pronto anche a ridurre le proprie pretese per restare e chiudere in azzurro. Si attendono sviluppi nelle prossime settimane, ma intanto ADL si fa immortalare negli spogliatoi con i due Ciro. “Per adesso, ho fatto un contratto a Ciro Romeo”, ha twittato il patron poco dopo il fischio finale. E chissà che non sia questo il preludio perfetto all’altro di contratto che, evidentemente, è invocato anche dalla sentenza del campo.

Il futuro è qui

La certezza di partecipare alla Champions nel prossimo anno permette un margine di manovra più ampio per gli azzurri, chiamati a puntellare in maniera decisa l’impianto della rosa.

Si ripartirà, con ormai pochi dubbi a tal riguardo, da Spalletti, che parla di “basi più consolidate in vista del prossimo anno” e che avrà finalmente una sessione di mercato su cui poter incidere. Il tutto, mentre in città non si parla altro che dell’occasione mancata.

Luciano Spalletti (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

È proprio su questo che si basa la convinzione che il club azzurro si ritrova in una fase delicata e decisiva per il futuro: assecondare le necessità di bilancio, senza dimenticare di restare competitivi e di riconquistare l’amore dei propri tifosi. Da qui, passa il Napoli del futuro: con una Champions in tasca e con qualche rimpianto di troppo, per un sogno nuovamente procrastinato e che la piazza, forse, non ha mai sentito così vicino.

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