Roma, Mourinho: “Non ricordo episodi come con la Juventus”

Al termine del match Roma-Napoli, José Mourinho ha espresso alcune parole durante la conferenza stampa. Di seguito quanto evidenziato:

“È stata una partita di alto livello, due squadre che giocano molto bene. Partita tattica, fisica, con qualche difficoltà tecnica ma non è facile essere tecnico su questo campo. Gran partita, punto per squadra corretto. Opportunità per vincere per noi ma anche per loro però una partita finita con stanchezza per la durezza e l’aggressività: tutte e due squadre volevano vincere. Loro arrivano al top, noi arriviamo in un momento dove la sconfitta a Torino contro la Juventus immeritata ci ha dato pressione. Il controllo emozionale, la forza psicologica di entrare in campo con questo peso, mi è piaciuto. Ora ci aspetta il Cagliari e vogliamo vincere.

Mi piacerebbe aver avuto al minuto 70′ due terzini freschi e veloci per ribaltare la partita ma non li abbiamo. Non li abbiamo perchè abbiamo speso tanti soldi per pulire prima di poter costruire. Abbiamo un po’ di ‘cotomica’, questo dobbiamo gestire. Mercoledì a Cagliari giocano gli stessi.

Sull’espulsione.
Siamo stati espulsi tutti e due allenatori, la mia visione è che l’arbitro ha fatto un lavoro positivo. La prima volta giallo largo, nella seconda ho fatto qualche gesto con le braccia e mi ha espulso. Due cose separate: ha fatto bene nella gara, meno con me. Non ricordo episodi come con la Juventus.

Andrò a dormire con qualche rimpianto: con la Juventus non meritavamo di perdere per niente, mentre oggi potevamo vincerla ma anche perdere. Dal punto di vista del gioco siamo stati bravi e loro pressavano forte. Non abbiamo mai accettato il loro dominio, abbiamo parlato tanto tra di noi. Un punto in questo due partite non va bene ma dal punto di vista della mentalità e della costruzione sono contento. Andiamo a casa contenti e senza lo scotto di aver subito la capolista. Giocheremo così anche contro il Cagliari e il Milan.

Su Spalletti.
È invecchiato rispetto a dieci anni fa. L’allenatore è un lavoro che ti porta sempre a migliorarti: quando smetteremo allora non cresceremo più. Sono contento di ritrovare tutti gli allenatori di quando ero all’Inter ma sono contento anche della nuova generazione di allenatori come Dionisi ed altri. Tutti insieme possiamo fare una serie A bella. Uno 0-0 di venti anni fa è diverso di quello di oggi, anche all’estero si sono divertiti”.

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