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Il sangue di San Gennaro non si è ancora sciolto. Quando accade ciò succedono eventi nefasti

SANGUE SAN GENNARO – Il 16 dicembre è la terza data dell’anno – dopo la prima domenica di maggio e il 19 settembre – in cui si attende la liquefazione del sangue di San Gennaro. Oggi, però, questo non è avvenuto e secondo la tradizione potrebbe non essere un buon segno.

L’abate della Cappella di San Gennaro del duomo di Napoli, monsignor Vincenzo Di Gregorio ha rivelato: “Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte – ha spiegato l’abate – il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido“. C’è però tempo fino a stasera e la teca è stata riportata nella Cappella per poi essere ripresa alle 16:30.

SANGUE SAN GENNARO, COSA SUCCEDE QUANDO NON SI SCIOGLIE?

La liquefazione avviene dal 1389, anno in cui per la prima volta è avvenuto il miracolo. Negli anni in cui il sangue non si è sciolto in almeno una delle tre date è sempre successo qualcosa di brutto: nel settembre del 1939 è scoppiata la seconda guerra mondiale, nel 1943 è stata la volta dell’occupazione nazista. Ancora, nel 1973 c’è stata poi l’epidemia di colera mentre nel 1980 il drammatico terremoto in Irpinia. Insomma, la mancata liquefazione viene considerata portatrice di eventi nefasti. Se non dovesse sciogliersi oggi potremmo associarla al Coronavirus e alle tante vittime che ha consumato.

LA MESSA

Alle 9 l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gregorio, ha preso dalla cassaforte della Cappella la teca con il sangue del Santo Patrono. Dopo di che l’ha portata sull’altare maggiore del Duomo per la celebrazione della messa. La teca sarà riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Le preghiere sono tuttora in corso, scrive il portale di Repubblica.

Alle 18.30 sarà celebrata la messa, con la speranza dei fedeli di ricevere finalmente in quell’occasione l’annuncio dell’avvenuto miracolo. “Negli ultimi tempi a dicembre il sangue di solito si scioglie con ritardo – ha spiegato l’abate a Repubblica – la celebrazione durerà un solo giorno, se il miracolo avverrà domani non lo sapremo”.

Il prodigio di dicembre è detto “miracolo laico” perché si svolge nella Cappella di San Gennaro. La cappella è gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli. Quest’anno le celebrazioni si svolgono sull’altare maggiore del Duomo. Ciò per fare in modo da garantire il necessario distanziamento previsto dalle norme anti Covid, difficile da garantire all’interno della Cappella.

Articolo modificato 16 Dic 2020 - 17:41

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Scritto da
redazione