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Nocerino a SpazioNapoli: “Gattuso e Napoli connubio perfetto: allenatore competente e grande uomo”

Antonio Nocerino, ex calciatore di Juventus, Milan e della Nazionale, ha parlato ai nostri microfoni in diretta su Instagram. Qui la diretta dal nostro IGTV, invece di seguito i principali passaggi:

Il rapporto con Gattuso

Seguo tantissimo il Napoli, è la squadra della mia città, soprattutto lo sto studiando molto, perchè Rino Gattuso oltre ad essere un amico è uno che dà un impronta precisa alla propria squadra. Rino è un grande uomo, è un riferimento da allenatore ed è stato un riferimento da calciatore. È un uomo di sani principi, sono felicissimo che sia sulla panchina del Napoli. Gli azzurri hanno un grande allenatore, che è anche un grande uomo: caratteristica che spesso manca nel nostro calcio. Spero che Rino ed il Napoli possano far vedere a tutti quello che valgono“.

La vita in America e il rimpianto più grande

Fare calcio in America non è facile. Qui culturalmente gli sport importanti sono altri. Cerco di partire da zero, partendo dai fondamentali. Mi piace molto lavorare con i ragazzi, spero di imparare tanto perchè ho grande voglia e passione. Gattuso vuole onestà, sincerità, non gli piace che gli vengano raccontate le fiabe. Io voglio un grande uomo, più di un grande calciatore. Diceva un mio allenatore: ‘Con i grandi uomini si vincono i campionati, con i grandi giocatori si vincono le partite’. Il rimpianto più grande della mia carriera è non aver mai giocato a Napoli. Era il mio sogno ed il sogno di mio padre, mi sarebbe piaciuto tantissimo. Chissà che poi in futuro non riesca a meritarmi un posto nel settore giovanile del Napoli, magari la Primavera. Sarebbe la realizzazione di un sogno che non sono riuscito a coronare da calciatore”.

Il Milan e Ibrahimovic

“Di quel famoso anno al Milan con Ibrahimovic ricordo il rapporto con i grandi calciatori come Rino, Thiago Silva, lo stesso Ibra. Allenarti con loro è un altro sport. Loro ti trascinano e ti fanno capire come si arriva e si mantiene un determinato livello. La cosa più importante nel calcio è superare continuamente il proprio livello. Questo è l’insegnamento più grande che mi ha dato il calcio. Ibra è un animale, lo abbiamo visto l’altra sera, è spaventoso. Mi chiesero: ‘Il Napoli farebbe bene a prendere Ibra?’ gli risposi che andrebbe preso ad occhi chiusi, Ibra ti migliora, ti fa arrivare ad un altro livello, ti toglie pressione e stress. A 39 anni sta meglio di ragazzini che ne hanno 20″.

La Juventus e Pirlo

“Io ho iniziato a giocare nella Juventus, facendo tutta la trafila dal settore giovanile, andai via di casa a 14 anni. La prima squadra era il mio obiettivo sin dal primo giorno, è stato un traguardo raggiunto. Lì sono migliorato molto come persona e come calciatore, mi hanno dato la possibilità di mettermi in mostra. La Juventus di Pirlo è composta da grandissimi giocatori, ma ci vuole del tempo. Sono felice che Andrea faccia l’allenatore, può dare tanto a questo ambiente, ha una conoscenza infinita del mondo del calcio. Non ha esperienza, ma ha moltissima competenza. Preferisco tutta la vita un allenatore competente, rispetto ad uno esperto ma non competente che fa solo copia e incolla”.

L’esperienza a Benevento

Ero andato a Benevento con tantissimo entusiasmo e voglia di far bene, è stato un rammarico grande. Non è andata bene perchè a livello umano se mi dici ‘A’ poi non può essere ‘B’. Per me il livello umano è tutto, quindi poi ho preferito lasciar stare. A trentatré anni non ho bisogno del contentino, voglio che mi si parli da uomo, non da ragazzino. (Thiago Silva commenta in diretta ndr.) Saluto anche Thiago, che è un grandissimo amico, è da dieci anni tra i migliori in Europa, gioca ‘con la pipa’. Mi ha aiutato moltissimo nella mia carriera, prima di essere compagni siamo stati amici. Io preferisco che mi si dica che sono scarso ma che sono un grande uomo, piuttosto che essere forte ma un uomo di…”

La Nazionale e le origini

Nazionale? È un traguardo bellissimo, quando giocavo da bambino a Piazza del Plebiscito la Serie A era un sogno. Dopo la Serie A l’obiettivo era alzare l’asticella e andare in Nazionale. Ho fatto di tutto per arrivare lì, poi ti dico la verità, rappresentare la mia nazione è stato un onore e un privilegio. La Nazionale è un’emozione diversa rispetto a tutto il resto. Napoli? Nonostante abiti lontano, quando posso torno sempre a Napoli. Io ho bisogno dell’aria di Napoli, delle mie origini non dimentico nulla, le porto sempre con me, guai a chi me le tocca. Devo tutto alle mie origini, a dove sono nato e cresciuto, non posso rinnegare nulla. Sono diventato quello che sono ora grazie a dove sono cresciuto e ai miei genitori”.

Sullo Scudetto

Scudetto a Napoli? Lo spero, me lo auguro. Lo stanno aspettando da tantissimi anni. Più Milan o Napoli? Ne ha più bisogno il Napoli, la città lo merita, spero con tutto il cuore che gli azzurri possano vincere e realizzare il sogno Scudetto”.

A cura di Alessandra Santoro

Articolo modificato 7 Dic 2020 - 21:21

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Scritto da
Alessandra Santoro