L’inizio boom del Napoli, i più e i meno delle prime due giornate

Otto gol fatti, zero subiti, sei punti su sei in cascina: il Napoli di Gattuso parte col botto e si presenta alla prima grande sfida della stagione, a Torino contro la Juventus, col morale alle stelle. Il 6-0 rifilato al Genoa mette nuovamente in evidenza il grandissimo valore del reparto offensivo azzurro, il 4-2-3-1 sembra essere l’ideale per sfruttare le caratteristiche di diversi elementi. Nonostante tutto, il tecnico calabrese continua a ripetere che è alla ricerca di più equilibrio. Andiamo allora ad individuare i più e i meno di quest’inizio di stagione che propone il Napoli come una delle possibili sorprese in ottica scudetto, almeno stando alle quote (in picchiata) dei bookmakers e dei casino gratis senza deposito più conosciuti.

Le note positive

Victor Osimhen

Zero gol in 120 minuti ma la presenza del nigeriano ha letteralmente stravolto il gioco offensivo degli azzurri: Osimhen apre spazi, lotta, è abilissimo nell’uno-due e il suo impatto è stato così devastante da proporlo come la vera arma in più in quest’inizio stagione, nonostante sia ancora a secco. Non è un caso che lo stesso Gattuso l’abbia elogiato con parole eloquenti: “Lui ci fa segnare di più”. Scommettiamo che fischieranno le orecchie ad Arkadiusz Milik?

Hirving Lozano

Da oggetto misterioso a protagonista indiscusso in questo inizio di campionato: la storia del “Chucky” Lozano a Napoli ha avuto una svolta nel post-lockdown, dopo le dure ramanzine di Gattuso in allenamento. Il messicano è il più intraprendente, ha messo forza nelle gambe, come spiegato dall’allenatore, e in un attimo il San Paolo ha dimenticato (o quasi) Callejon.

Kalidou Koulibaly

È opinione diffusa che i sogni di gloria del Napoli passino attraverso la conferma del senegalese. KK ha messo in mostra uno stato di forma invidiabile in questo avvio di stagione, sembra il centrale che fino a due stagioni fa era considerato, senza alcun dubbio, tra i 3 migliori difensori del pianeta.

Le note negative

Fabian Ruiz

E’ il più in ritardo dei suoi, poco concreto in zona gol e troppo lento nello sviluppo del gioco. Lo spagnolo resta uno dei migliori del ruolo in Europa, sulla sua qualità non c’è ombra di dubbio. Ma una volta tornato in condizione sarà interessante quale sarà il suo impatto all’interno di un 4-2-3-1 che non sembra il modulo adatto alle sue caratteristiche. Un suo salto di qualità in zona offensiva sarà un altro dettaglio rilevante per portare il Napoli nelle zone altissime della classifica.

Diego Demme

La prima ora in campo a Parma è coincisa con la peggiore versione del Napoli in questo inizio di stagione. Il passaggio al 4-2-3-1 ha una vittima designata ed è lui che più di Lobotka, presi entrambi a gennaio per fungere da play basso, farà fatica ad essere schierato in un centrocampo a due. Chissà che non arrivi una cessione last-minute…

Cristiano Giuntoli

Ok, non si parla di calcio giocato e il direttore sportivo ha comunque chiuso il colpo Osimhen che è stato il più importante di questa sessione di mercato, in Italia. Il Napoli, però, ha clamorosa necessità di vendere e, ad una settimana dalla chiusura del mercato, poco o niente è stato fatto. De Laurentiis si aspettava un tesoretto da circa 150 milioni di euro ricavato dalle cessioni, in realtà sono entrati soltanto i 25+bonus di Allan, ceduto al Chelsea. Il caso Milik è stato probabilmente gestito male, il rischio di perdere a zero il polacco, dopo una stagione da strapagato e in tribuna è altissimo. I vari Ounas, Younes, Llorente, Luperto sono poi in attesa di sistemazione.

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