Una settimana da Dr. Jekyll e Mr. Hyde: il rilancio del Napoli nei 7 giorni con Fiorentina, Lazio e Juventus

Robert Louis Stevenson pubblicava un capolavoro della letteratura mondiale 134 anni fa, riconosciuto in tutto il mondo. “Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde” è un classico che studia il dualismo interiore dell’essere umano, scindendo la parte buona e cattiva di un uomo innamorato del sapere e della scienza. In soldoni, Dr. Jekyll produce e sperimenta su di sé un siero che riesca a estraniare totalmente la sua persona gentile dalla controfigura più violenta e a tratti mostruosa presente dentro di sé, che si presenta alla società col nome di Mr. Hyde.

Nella settimana che ha visto il Napoli affrontare Inter e Lazio, rimediando due sconfitte per 1-3 e 1-0, gli azzurri avevano mostrato un primo interessante approccio al nuovo gioco dettato dal neo-allenatore Gennaro Gattuso: Jekyll crea il siero e lo sperimenta.

Poi la Fiorentina, e arriva una scellerata sconfitta per 0-2 che ha portato alle lacrime il piccolo Mario insieme ad una città intera, sconfitta dovuta alla mancanza di idee e all’arrendevolezza manifestata dal primo all’ultimo minuto di partita: Hyde esce allo scoperto e prende il sopravvento su Jekyll.

La paura si è instaurata nei supporters azzurri, dinanzi a una prestazione sconcertante e ai match ormai prossimi contro la Lazio per la Coppa Italia e la Juventus per il campionato (con tanto di primo ritorno del comandante tanto amato Maurizio Sarri a Napoli). Ma poi la svolta: compresa la gravità del danno compiuto in seguito al rilascio completo della bruttezza d’animo di Mr. Hyde, Dr. Jekyll studia come eliminare la sua controfigura maligna e agisce concretamente.

Coppa Italia, Napoli-Lazio, martedì 21 gennaio: tornano i cori al San Paolo, la sinfonia riparte, e si respira già aria di cambiamento. Due minuti e Lorenzo Insigne la sblocca alla vecchia maniera: con un dribbling secco lascia sul posto due difensori biancocelesti e batte sotto le gambe in diagonale il portiere. Nessuno avrebbe immaginato sul momento che il match sarebbe finito solo 1-0 con un gol in avvio, ma per concretizzare il risultato altri 88 minuti e due recuperi bisognava pur sempre giocarli, e bene. Cuore (grinta e voglia di portare a casa la qualificazione nonostante il risultato sempre in bilico), testa (seguire Gattuso nei suoi dettami perfettamente, abbassando il baricentro di quasi 20 metri e smistando palla di continuo e rapidamente) e gambe (tenuta atletica sorprendentemente invidiabile per chilometri percorsi e strappi eseguiti rispetto alla media stagionale): sono questi i fattori decisivi, queste le caratteristiche che sono mancate al Napoli per quasi tutta la prima parte di stagione, che portano alla vittoria sudata contro la super Lazio degli ultimi tempi. Il Napoli approda in semifinale della coppa nazionale.

Serie A, Napoli-Juventus, domenica 26 gennaio: i cori ci sono ancora, stadio pieno per la partita della vita per un tifoso azzurro e si arriva dal passaggio del turno in Coppa. Si può vincere, anche contro i più forti di tutti, contro i rivali di sempre, il Napoli deve farlo per rilanciare un’intero campionato andato storto. I bianconeri arrivano alle pendici del Vesuvio con la possibilità di allungare il passo sulle contendenti allo scudetto Inter e Lazio, che hanno pareggiato 1-1 rispettivamente con Cagliari e Roma. Non una cosa semplice. Eppure, quasi lo sembra. Come nel match con la Lazio si nota chiaramente un Napoli che, dopo tanti risultati negativi, come un leone ferito prima nell’orgoglio che ne corpo, reagisce e azzanna la Juventus, e lo fa con il raziocinio di chi non ha mai passato le sciagure di una stagione maledetta. Prima del gol della bandiera di CR7 al 90’, il Napoli concretizza una partita dove raramente offre agli avversari un spunto buono per segnare e svolge un match fatto di tanto cinismo e sicurezza dei propri mezzi. La cura Gattuso sembra star funzionando, la gara finisce 2-1 per gli azzurri.

Dr. Jekyll ha contenuto il suo avversario, il sé stesso malvagio, e i tifosi azzurri si augurano di non rivedere più Mr. Hyde. Manca ancora tanto alla fine della stagione, è vero, ma se il Napoli resta un Dr. Jekyll e controlla la sua paura, dovuta agli insuccessi raccolti, può regalarci un inaspettato lieto fine (che nel romanzo originale avviene e non avviene, no spoiler).

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Lorenzo Gentile

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