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Prima le scuse, poi Allegri risponde ancora ad Adani: “In Italia vogliamo scimmiottare quelli che fanno bel gioco!”

Nel post partita del primo anticipo della 35a giornata di Serie A tra Juventus e Torino, conclusosi per il risultato di 1-1, è andata in scena il secondo round del confronto tra l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri e Daniele Adani. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli:

LE SCUSE DI ALLEGRI

Mi spiace per sabato, parlo perché non è tutto da buttare. Da tempo si parla di rivoluzioni di gioco, ma non va buttato quanto insegnato dai vecchi. Parlo per i ragazzi che vogliono allenare, è un mestiere difficile e non dipende da quanto scritto o visto. Bisogna tornare indietro al calcio meno evoluto, serve sensibilità e percezione dei momenti della stagione. Altrimenti tutti possono farlo. Ci tengo a dirlo perché sennò diventa tutto scientifico e non è così”.

“Vengo criticato giustamente, però dico quello che mi hanno insegnato. I principali attori sono i giocatori, noi allenatori dobbiamo metterli in condizione. Ora spiego mi spiego: al Milan vinsi con i tre mediani perché in quel momento servivano. Se hai 3 litri di benzina e devi fare 120 km devi arrivare al pieno, poi schiaccerai l’acceleratore. Devo fare i risultati, domattina al bar a Livorno diranno che non capisco niente, ma ci sta. Io credo che in Italia bisogna tornare alla formazione in generale

“Il gol di oggi preso è imprevedibile, i dati sono fissati e ci sono ma vanno spiegati. A Madrid abbiamo vinto 3-1 con il 38% del possesso palla, con l’Ajax abbiamo perso avendo il 54%. Ricordo un Milan-Barcellona vinto con il 30% di possesso. Le partite non si vincono con i numeri ma costruendo durante l’anno. I nuovi allenatori devono capire, sono cresciuto guardando i vecchi. Poi si può discutere. Per me oggi è stata una buona partita, per altri è stata brutta, va bene”.

“Volevo chiarire, sabato mi spiace per quel che è successo. Sono venuto, andai anche quando mi esonerarono dal Milan. Bisogna accettare anche le cose negative e lavoriamo per questo. Ho visto un servizio dove si estremizza tutto, l’Ajax firmava autografi e tutto bello, ma hanno vinto ed è più facile. Devo valutare i miglioramenti dei singoli e ora ho fatto debuttare moltissimi dalla Primavera in carriera. Ho piacere quando i giocatori migliorano. Quando uno non migliora dico che alla società che più di questo non può fare”.

ADANI RIPROPONE

Ti ripeto la stessa domanda di settimana scorsa: cosa può fare un allenatore come te per rendere più propositiva la Juve?”.

“IN ITALIA SCIMMIOTTIAMO”

Quest’anno ci sono tre partite emblematiche: Valencia, Manchester United e Atletico in casa. La migliore per me è Manchester United ma nessuno se la ricorda. Tutto va racchiuso in un contesto. Innanzitutto io ho avuto la fortuna di allenare Milan e Juventus. Sono due società con due dna diversi e i contesti sono completamente diversi, e quindi è inutile andare a scimmiottare quanto fa il Barcellona o il Bayern.

Il Bayern ha il modo di giocare con il Dna tedesco e non potrà mai scimmiottare il Barcellona. Questo è l’errore che facciamo noi in Italia, di scimmiottare“.

LA REPLICA AD ADANI

“C’è un dato di fatto però: quelli che vincono sono pochi. Anche lì ci sono categorie. Si vince in tanti modi ma bisogna che me li tiri fuori. Abbiamo portato a casa cinque scudetti, abbiamo giocato due finali di Champions. Che si sia giocato sempre male no, però dopo capisco che ci sono le mode. Ricordate che gli allenatori che vincono sono pochi, giocatori che vincono sono pochi, quelli che retrocedono sono gli stessi che non vincono mai. Quelle sono le categorie. Il calcio non è una scienza esatta, è arte“.

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Articolo modificato 4 Mag 2019 - 01:15

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Scritto da
Ilario Covino