Milan-Napoli: una sfida in equilibrio tra gioie e rimpianti. Si replica in Coppa Italia

Milan-Napoli, un dolce ricordo per Carlo Ancelotti, che è tornato a casa sua, in un San Siro tinto di rosso e di nero, per affrontare dopo 18 anni il “suo” Milan. Faccia a faccia contro il suo passato, deciso a lasciare un’impronta nel futuro della sua nuova squadra. La prima senza Gonzalo Higuain in rossonero, la prima di Koulibaly dopo la squalifica. L’esordio di Piatek.

Una gara non facile quella del Napoli, soprattutto a livello psicologico. Agli strascichi della vicenda Koulibaly e dei fatti di San Siro contro l’Inter, si sono aggiunte le voci di un possibile addio di Allan, non convocato contro i rossoneri. Tanto da dimostrare per il Milan, tanto da difendere per il Napoli.

A nervi tesi, ma con un solo obiettivo, sempre lo stesso. Portare a casa i tre punti. A confermarlo anche la scelta del mister: il Napoli è sceso in campo con una formazione tra le più offensive di sempre, ma che è stata poco o, se vogliamo, per niente efficace nel corso della gara.

Una partita estremamente equilibrata, a tratti noiosa, quella tra le due squadre, intenzionate a non commettere il primo errore. Ritmi molto blandi ravvivati da qualche guizzo da entrambe le parti, enfatizzatisi poi nella ripresa, ed in particolare nel finale. La gara termina così come è iniziata, dopo 90′, a porte inviolate.

Milan-Napoli: decisivi due azzurri

Malcuit, una delle soprese di questa partita, preferito a Hysaj, ha dimostrato ancora una volta di guadagnarsi il posto da titolare. Sua la deviazione decisiva che nel corso del secondo tempo ha impedito a Kessie di indirizzare in porta.

Decisivo anche Ospina, che al 78′ ci mette la mano e salva quella che è stata, con molta probabilità, la più grande occasione della partita. Quella di Musacchio, su assist di Piatek, subentrato a Cutrone al 71′.

Pareggio giusto: troppe occasioni mancate

Stavolta non è bastata la sfavillante intesa Insigne-Callejon, nè la potenza di Zielinski, nè la brillantezza di Fabiàn, e nemmeno la classe di Milik. È stato un pareggio più che giusto quello di San Siro.

Il Napoli rimane a bocca (quasi) asciutta. Un punto guadagnato, tanta delusione, sconcerto nel finale: secondo giallo ed espulsione per Fabiàn, seguita a ruota da quella di Ancelotti. Non il migliore dei ritorni per il mister, che in meno di una settimana dovrà vedersela ancora una volta contro il Milan, nuovamente a San Siro, ma stavolta in Coppa Italia.

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Angela Argenziano

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