“Bufala, bufala, bufalissima”. Noi di SpazioNapoli vi raccontiamo la verità, non c’è più rispetto!

Il rispetto. Il rispetto del lavoro altrui, dell’onestà professionale, ma anche il rispetto dei ruoli.

Non esiste più o almeno non esiste più per chi lavora nell’orbita dei media della SSC Napoli.

Oggi è stato toccato il fondo con una rubrica sulla radio ufficiale in cui il presidente Aurelio De Laurentiis ha risposto con “bufala o verità” ad alcune notizie pubblicate nelle ultime settimane.

In questo calderone – oltre ad altre testate e ad altri colleghi ai quali esprimiamo infinita solidarietà anche per un tweet che preferiamo non amplificare – ci è finito anche SpazioNapoli per un articolo comparso lo scorso venerdì in cui, a causa di un equivoco su un SMS ricevuto, comunicavamo l’annullamento dell’incontro previsto tra i tifosi e Ancelotti, Insigne e De Laurentiis. Articolo rimasto online solo per 2 minuti e mezzo e poi cancellato (poi gli screenshot dei colleghi “premurosi” agli occhi della società hanno fatto il resto).
Errore per il quale avevamo già pagato con il ritiro dell’accredito da parte della SSC Napoli per i nostri giornalisti inviati a Dimaro: scelta forse esagerata ma che avevamo accettato senza alcuna polemica.
Oggi a quell’errore si è voluto dare ulteriore eco, enfatizzandolo, ridicolizzandolo come se a sbagliare fossimo gli unici.

Eppure non ricordiamo di aver ridicolizzato notizie date da altri colleghi, neanche quelle più assurde.
Eppure non ricordiamo di aver ridicolizzato dichiarazioni presidenziali prive di ogni fondamento, come la nascita certa della Scugnizzeria o del centro sportivo a Bagnoli con tanto di foto di rito.
Non ricordiamo neanche di aver ridicolizzato dichiarazioni di dirigenti che davano la probabilità della cessione di Higuain simile alla caduta di un’asteroide sulla Terra.

Abbiamo sempre creduto nella buona fede dietro certi errori e continueremo a farlo.

Non siamo stati ricambiati con la stessa moneta. Succede in un ambiente ricco di dietrologie e cattiverie dal quale abbiamo sempre preferito estraniarci. Abbiamo creduto solo e soltanto al lavoro sul campo e solo chi non lavora non sbaglia.

Non perdiamo tempo ad inviare screenshot, a godere degli errori degli altri e degli eventuali scivoloni: guardiamo sempre in casa nostra e siamo sempre ipercritici solo e soltanto verso noi stessi. Perché è l’unico ingrediente per la nostra crescita.

Vogliamo essere diversi, ci piace viaggiare su altri binari, toccare un’altra dimensione. Del resto lo dice anche il nome.

Noi siamo SpazioNapoli. E scusateci se sbagliamo anche noi.

Antonio Manzo

 

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