Mertens lascerà il Napoli: tutti i motivi che spingono verso questa soluzione

Le operazioni per il rinnovo del contratto di Dries Mertens – in scadenza nel 2018 – sono ormai arenate: fa malissimo, un colpo al cuore dei tantissimi tifosi azzurri. Ma ci piace raccontare la verità, anche se molto scomoda.

A fine dicembre le parti erano molto vicine alla conclusione di una rinegoziazione: da un ingaggio di 1,2 milioni il folletto belga sarebbe arrivato praticamente a percepire il doppio, 2,4 milioni di euro a stagione fino al 2021 con tanto di clausola rescissoria pari a 50 milioni e valida solo per l’estero.

Cosa è cambiato nel frattempo? Due cose su tutte: le pretese di Mertens, sempre più consapevole del suo talento che l’ha portato ad essere protagonista assoluto di questa stagione con gol e prestazioni al di sopra della media, nonostante il “sacrificio” al ruolo di prima punta; l’interesse di tante squadre estere pronte ad offrirgli il doppio di quanto fatto dal Napoli.

Ci sono troppi segnali raccolti dalla nostra redazione ed analisi facili che ci spingono ad ipotizzare l’addio a fine stagione: abbiamo provato ad elencarle.

1) PLUSVALENZA: Nel 2013 il Napoli ha pagato il suo cartellino 13 milioni di euro; oggi, dopo una stagione straordinaria, sarebbe possibile monetizzare dalla sua cessione fino a 25 milioni di euro. Operazione difficilmente ripetibile in futuro. Una plusvalenza su un calciatore di 30 anni che rappresenterebbe l’ennesimo “colpaccio” in termini economici.

2) RINNOVO TROPPO ONEROSO: Un eventuale rinnovo fino al 2021, alle cifre offerte dal Napoli a dicembre – e quindi non accettate ancora dal calciatore – peserebbe nelle casse azzurre quasi 15 milioni di euro calcolandone costo lordo. Ipotizzando che un calciatore dalla sue caratteristiche tecniche, meramente per ragioni anagrafiche, potrebbe offrire al massimo altre due stagioni a questi livelli, la permanenza di Mertens peserebbe intorno ai 7 milioni per le prossime due stagioni da protagonista.

3) UN OCCHIO ALLE CASSE: Dinanzi alla possibilità di risparmiare 15 milioni dell’operazione rinnovo prendendone 25 per la sua cessione,  è giustissimo che il Napoli stia riflettendo e solcando la strada migliore ad entrambe le parti.

4) LA VOLONTÁ DI DRIES MERTENS: Sì, perché non bisogna dimenticare la volontà di Dries Mertens: da un lato c’è l’immancabile amore per Napoli, reale e incommensurabile; dall’altro le naturalissime esigenze da professionista che, dopo una stagione super, cerca di strappare l’ultimo grande contratto della sua carriera alle migliori cifre possibili. Come dargli torto?

5) TOTTENHAM E NON SOLO: E l’ultimo grande contratto della sua carriera c’è chi è disponibile ad offrirglielo: il Tottenham, già ampia colonia belga, secondo fonti raccolte dalla nostra redazione, si è già dichiarata pronta ad offrire 4,3 milioni + bonus al calciatore. Praticamente quasi quattro volte l’ingaggio percepito annualmente a Napoli. Sempre in Inghilterra anche altri club stanno monitorando la situazione: il Manchester United e l’Everton attendono senza sferrare colpi, puntando alla rottura tra il Napoli ed il calciatore. Senza dimenticare le sirene cinesi che hanno già manifestato interesse e dove non sono troppo attaccate al centesimo.

6) VECCHIE GERARCHIE: Dal punto di vista tecnico e gerarchico, con la quasi certa permanenza di Lorenzo Insigne e il ritorno di Milik a pieno regime al centro dell’attacco, Dries Mertens si ritroverebbe nuovamente come primo comprimario di un tridente d’attacco già disegnato: Insigne-Milik-Callejon. Siamo tutti convinti che gli stia ancora bene questo ruolo e che lo accetti ancora una volta, anche dopo le prestazioni di quest’anno?

CUORE NO, AZIENDA SÍ – É innegabile che da queste considerazioni restino fuori gli aspetti romantici, il “cuore”, l’amore viscerale tra Dries Mertens e i napoletani. Ma non sarebbe la prima volta che le ragioni professionali ed aziendali, da un lato e dall’altro sia chiaro, sorpassassero quelle affettive.

FARSI MALE PER NON FARSI MALE? Un’altra strada, quella della “non scelta” e dal finale meno cruento potrebbe essere segnata dalla continuazione del rapporto professionale tra Dries Mertens ed il Napoli fino al termine del contratto, giugno 2018. Percorso che penalizzerebbe sia la società, che non monetizzerebbe dal suo addio, sia il calciatore, che rimanderebbe di un anno esatto la negoziazione con nuovi club con i rischi annessi di non trovare offerte vantaggiose come quelle attuali.

Per tutti questi motivi Dries Mertens ed il Napoli si diranno addio, un addio che premierà le casse di entrambe le parti segnando, però, un altro solco indelebile tra l’affetto dei tifosi e questo calcio moderno fatto di numeri e poco sentiment. Non resta altro che accettarlo.

Antonio Manzo

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