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Copertina Calcio Napoli

Tuttosport – De Laurentiis e il 4-3-1-2, il patron dimentica la scorsa stagione. Un fattore smentisce questo ‘ritorno al passato’

“Abbiamo avuto un possesso palla altissimo, nei primi 20′ ci siamo stati solo noi. Credo che bisogna dare a Gabbiadini ancora spazio, non faccio l’allenatore ma con lui vanno studiati diversi moduli per valorizzarlo, forse il 4-3-1-2 tanto caro all’allenatore potrebbe giovargli”. Soluzione per Manolo cercasi. Ed il patron Aurelio De Laurentiis, sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli, lo ravvisa in un ritorno alle origini per Maurizio Sarri.

Trequartista e due punte, un compagno di reparto a fiancheggiare le giocate di Gabbiadini ed un dieci ad ispirare. Una soluzione sicuramente maggiormente nelle corde dell’attaccante di Calcinate che il meglio in carriera, ad oggi, l’ha proposto da spalla ad un altro attaccante. Anche con Rafa Benitez, in quello che ha rappresentato lo stint di maggiore resa in azzurro per l’attaccante ex Samp, Gabbiadini diede il meglio di sé da trequartista atipico, con Gonzalo Higuain al suo fianco.

Un’idea per nulla peregrina, insomma, date le difficoltà palesate dal classe ’91 con l’attuale assetto tattico ma che, come riportato dall’edizione odierna di Tuttosport, necessita di una doverosa puntualizzazione. Sarri, date le difficoltà riscontrate l’anno scorso, difficilmente riproverà a breve quell’assetto tattico. Disegno in cui l’intero undici mostrò poco equilibrio tra i reparti. In più, precisa il quotidiano torinese, questo ritorno al passato, porterebbe altri interpreti, stavolta, a snaturarsi. Insigne, Mertens e Callejon, nessuno verrebbe esaltato da un assetto simile. Fu, anche, l’abbondanza di qualità sugli esterni a tratteggiare quella che la scorsa stagione rappresentò un’efficace rivoluzione copernicana. Sarri, in tal senso, è stato comunque sibillino: “Gabbiadini non si deve adattare a me, ma alle caratteristiche di questa squadra che ha un modo di giocare che io non ho imposto, ma ho accompagnato per le caratteristiche che hanno esterni e centrocampisti. Nessuno vuole andare contro le caratteristiche di un giocatore, ma nessun tecnico per un giocatore ne sacrifica 7-8. Spostarsi di qualche metro non significa passare dal 100% del rendimento al 50%”. Era la vigilia della gara contro il Besiktas, difficile pensare che qualcosa sia cambiato in poco più di due settimane.

Articolo modificato 3 Nov 2016 - 08:45

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