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Categorie Editoriale

Sarri, Mancini e Tavecchio: scagli la prima pietra chi è senza peccato

Chi ha calpestato un minimo i campi di calcio, ad alti livelli o in periferia, sa che le cose vanno così. Che si parla, si sputa, si entra a gamba tesa con cattiveria. Che ci si punzecchia, si gioca per innervosire l’avversario. Si vince anche così, a volte. E così è andata ieri sera: mister Sarri ha perso la pazienza, oltre che la partita. Ha sbagliato, è inutile negarlo. E verrà punito.

Sì, verrà probabilmente squalificato proprio dal presidente dalla FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che qualche mese fa era nella bufera per il famoso “Optì Pogba” pronunciato davanti a microfoni e giornalisti. Quello stesso presidente, Carlo Tavecchio, 72 anni, che ha definito le donne “handicappate”, nel maggio scorso. Lo stesso presidente che ha pronunciato queste precise parole: “Tenete lontano da me gli omosessuali”. Con tanto di video a testimoniarlo.

Insomma, il caso mediatico che sta nascendo, e che molti, tanti, troppi stanno cavalcando, dimostra a chiare lettere che l’Italia è proprio quel Paese in cui il bue dà del cornuto all’asino. In cui l’ipocrisia è al potere, sempre e comunque.

Non abbiamo sentito proteste vibranti quando a Torino i tifosi della Juve spedivano un petardo in mezzo alla gente granata, in curva. Non abbiamo sentito proteste vibranti quando – solo per limitarci agli esempi più eclatanti – , in giro per l’Italia, si rinnovavano ad ogni domenica i cori inneggianti al Vesuvio, al colera, all’appartenenza stessa all’Italia.

Insomma, scagli la prima pietra chi è senza peccato. Mancini è troppo intelligente per sapere che solo con la furbizia, con i casi mediatici, con le prese di posizione, le squalifiche, le polemiche su tutto e su tutti riuscirà a fermare questo Napoli. Perché al di là della brutta, bruttissima vicenda del dopo partita la squadra ha giocato, nonostante tutto. E solo Handanovic, l’arbitro e qualche mancanza a centrocampo non ci hanno permesso di andare avanti in Coppa. Un consiglio a Sarri? Fumarsi, tranquillamente, un’altra sigaretta. E un’altra ancora. Da uomo ha sbagliato, e da uomo ha chiesto scusa pubblicamente. Tutto il resto è ipocrisia. E il Mancio lo sa benissimo. A meno che non si voglia riscrivere la storia del calcio, della morale, del buon gusto e della buona educazione in Italia. Di moralisti, purtroppo, ne abbiamo fin troppi.

Raffaele Nappi

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Scritto da
redazione