Napoli, altro che Bologna: Frosinone simbolo della maturità degli azzurri

Stamattina, forse, è tutto diverso: Il Napoli per una notte si è regalato e ha regalato alla sua gente un sogno, quello di diventare campione. D’inverno, per ora, ma chi ben inizia è già a metà dell’opera. E allora pensare a maggio non è nemmeno così utopistico: c’è un intero girone di ritorno, vero, ma chiudere gli occhi un momento e sognare non è reato.

Il Napoli è campione d’inverno e l’ha meritato. C’è un aspetto che distingue gli azzurri di Sarri dalle altre pretendenti: una squadra che gioca un calcio corale, come un meccanismo perfettamente collaudato. “La squadra che gioca meglio”, è stata etichettata a più riprese. Forse è vero, perché la partita del Matusa ha rappresentato una lezione di calcio a una buona parte del campionato. 5 goal, una pericolosità costante e una fame mai vista. Altro che immaturità. Si, perché il rischio era proprio quello di farsi controllare dai fantasmi del passato. Bologna, in fondo, è un ricordo ancora recente: stavolta però l’approccio alla partita è stato completamente diverso, il Napoli ha messo sotto assedio il Frosinone sin da subito sbloccando la partita già al ventesimo e mettendola in ghiaccio dieci minuti dopo.

E poi la ripresa, quella che ha fatto felice Sarri: “Fregarcene di tutto e tutti e andare a testa bassa”. Mai togliere il piede dall’acceleratore, insomma, perché ogni disattenzione può costare cara. Dunque spingere sempre, attaccare, segnare: nella ripresa, a partita già in cassaforte, il Napoli ha messo a referto altre tre reti, perché, come sostiene il proprio allenatore, “il rispetto per gli avversari si mostra continuando a giocare a calcio”. Anche perché le grandi squadre non si accontentano mai, e l’undici di Sarri ha dimostrato più volte di far parte di quest’olimpo. Le grandi squadre, poi, puntano a migliorarsi sempre, imparano dai propri errori: poteva essere una Bologna-bis, è stata una goleada, un trionfo assoluto. Merito di un avvio di gara ben diverso.

E ora la “reazione mentale”, come la chiama Sarri: già, per la seconda volta in stagione il Napoli rischia di soffrire le vertigini della capolista. E’ già successo, proprio a Bologna per l’esattezza. Allora bisogna tornare a lavorare sull’aspetto mentale, senza fermarsi mai: non c’è tempo nemmeno per godersi il primato. Le grandi squadre, in fondo, hanno sempre fame.

Vittorio Perrone

Vittorio Perrone

20 anni, giornalista pubblicista. Redattore di SpazioNapoli.it dal 2014, Caporedattore da Settembre 2017. Collaboro con Rompipallone.it e il quotidiano "Roma". Disordinato, sognatore, avvocato delle cause perse.

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