Napoli chiamato ad una reazione, ad Oporto torna la “spina dorsale” azzurra

Amichevole di lusso quella che il Napoli questa sera disputerà in quel di Oporto, in Portogallo, contro una delle formazioni più forti del panorama calcistico europeo: il Porto. I “Dragoes” presenteranno la squadra nel pre-partita e dunque è attesa una grande cornice di pubblico (previsto il tutto esaurito) al quale si vorrà regalare una piacevole serata, oltre che una vittoria. Il Napoli però è chiamato ad una prova che probabilmente va al di là della semplice amichevole, la sconfitta per 3-2 con il Nizza ha destato non poche perplessità sulla squadra che sta nascendo, soprattutto per quel che riguarda il reparto difensivo.

La formazione di Sarri infatti, nonostante le ottime cose mostrate in attacco, ha subito 6 reti in 4 amichevoli giocate, e tutte con compagini nettamente inferiori. Tanto è bastato per far scattare l’allarme in casa azzurra. La tanta agognata organizzazione, che spesso si identifica con la parola equilibrio, non è stata ancora raggiunta. Viene lasciato ancora troppo spazio sulle fasce dove i meccanismi di copertura non sono ancora stati oleati, inoltre l’uscita palla al piede dalla difesa, così come chiede il mister, risulta ancora troppo affannosa e già in più occasioni è costata cara in termini di gol subiti. Il mercato dovrà venire in aiuto dell’ex tecnico dell’Empoli, che però qualche “nuovo giocatore” da schierare ce l’avrà. No, non stiamo parlando di acquisti dell’ultimo minuto, e neanche di Chiriches e Hysaj, bensì di quei calciatori che per un motivo o un altro non hanno potuto svolgere l’intero ritiro.

Il mister potrà infatti contare sui recuperi di Reina, Albiol, Hamsik e Higuain, cioè coloro che costituiscono la “spina dorsale” della squadra. Già, perché ogni formazione che si rispetti ne ha una: un portiere affidabile e con grande personalità, il centrale difensivo in grado di comandare il reparto, il centrocampista di qualità in grado di velocizzare la manovra, e l’attaccante di razza dedito alla finalizzazione. Quattro elementi in grado cambiare volto a qualunque squadra, ancor più se questa non presenta un numero elevato di calciatori tecnici. Non tutti però dovrebbero partire dal 1′ minuto. Higuain, ad esempio, non è ancora al top della condizione e dunque c’è da aspettarsi che il Pipita possa entrare a partita in corso. Gli altri invece dovrebbero giocare dall’inizio garantendo quel mix di esperienza e qualità che nella gara con il Nizza sono effettivamente mancati. L’avversario poi è di quelli importanti: Iker Casillas, Alex Sandro, Imbula, Brahimi, e Daniel Osvaldo sono solo alcuni dei calciatori che compongono la rosa allenata da Lopetegui.

Il test quindi potrà sicuramente dare una certa dimensione al Napoli, sia per capire qual’è lo stato di forma dei partenopei, sia per capire se il lavoro tattico (soprattutto in fase difensiva) sia stato assimilato in maniera da poter tener testa al Porto, che certamente non si risparmierà in una serata che non è per niente considerata amichevole. Il Napoli, dal canto suo, non vuole fare brutte figure ed alimentare critiche e perplessità tra i tifosi. Hamsik, Reina e tutti gli altri sono dunque chiamati a recitare il ruolo di guastafeste, e a lanciare un messaggio al campionato nostrano: quest’anno, per la lotta ad un posto Champions, vogliono esserci anche gli azzurri.

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Pasquale Giacometti

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