I calci piazzati il segreto dell’Empoli di Sarri: inversione di tendenza in casa Napoli?

Il Napoli targato Sarri è un’inversione di tendenza rispetto all’era Benitez. Un tecnico meno blasonato rispetto allo spagnolo, ma esperto conoscitore del calcio italiano. Al primo anno di Serie A ha portato l’Empoli alla salvezza con un gioco discreto malgrado la non elevata qualità della rosa, e dopo tanti anni di gavetta è pronto a sedere sulla panchina di una squadra con ben altre ambizioni.

E’ un’inversione di tendenza per il gioco e per la mentalità: a differenza di Benitez, Sarri crede moltissimo nell’importanza della palle inattive. L’Empoli ha fatto delle palle inattive un suo punto di forza, mandando a bersaglio più volte i due centrali Tonelli e Rugani: il primo ha segnato 5 reti nell’ultimo campionato, il secondo si è fermato a 3. Il centrale di riserva Barba ha centrato il bersaglio in due occasioni.

Diverso il capitolo Napoli: gli azzurri non hanno mai saputo sfruttare realmente i calci piazzati, e spesso ne sono stati vittime. Soltanto Koulibaly e Britos sono andati a bersaglio su palla inattiva.

Spesso però la colpa non è stata tutta dei saltatori: è mancato infatti un vero specialista che potesse pennellare i palloni giusti. Alla battuta si sono alternati i vari Insigne, Callejon, Mertens, De Guzman, senza però ottenere i risultati sperati. L’Empoli dal canto suo può contare su Valdifiori, specialista in fatto di punizioni e angoli.

Per questo probabilmente Sarri avrebbe chiesto i suoi fedelissimi a De Laurentiis, per ripetere gli stessi schemi che hanno fatto le fortune della sua squadra. Le armi segrete dell’Empoli sono stati i calci di punizione battuti da circa 30-40 metri, con i due centrali che costringevano gli avversari a restare sulla lunetta dell’area. Grazie ai blocchi, le torri impedivano ai centrocampisti di uscire in marcatura e permettevano l’inserimento delle punte. Per citare due esempi, basta rivedere la rete di Pucciarelli contro il Milan e quella di Maccarone contro la Lazio.

Nasce il nuovo Napoli, e lo fa con qualche arma in più, tra cui anche le palle inattive.

Vittorio Perrone

Vittorio Perrone

20 anni, giornalista pubblicista. Redattore di SpazioNapoli.it dal 2014, Caporedattore da Settembre 2017. Collaboro con Rompipallone.it e il quotidiano "Roma". Disordinato, sognatore, avvocato delle cause perse.
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