Inler e un futuro ancora da decifrare, il Trabzonspor occasione di riscatto per lo svizzero

Fu presentato in pompa magna tre anni e mezzo fa Gokhan Inler. La maschera da leone che indossava fiero in conferenza stampa è passata alla storia come la presentazione più bizzarra dell’era De Laurentiis. Si trattava del modo migliore per celebrare l’acquisto del calciatore che avrebbe dovuto far compiere un notevole salto di qualità alla squadra. In effetti Inler si era imposto con la maglia dell’Udinese come uno dei centrocampisti più forti di Italia, tanto da spingere De Laurentiis a spendere ben diciotto milioni per strapparlo alla concorrenza della Juventus.

CONTAGOCCE. I fatti in questione risalgono all’estate del 2011. A tre anni e mezzo di distanza l’avventura di Inler al Napoli sembra ormai al capolinea. Una soluzione che può giovare a tutte le parti in causa: al calciatore, che non è mai riuscito a dimostrare di valere i soldi investiti nel 2011, e ai tifosi, che dal canto loro non hanno mai ammirato particolarmente il numero 88 azzurro. E poi c’è la questione del minutaggio, diminuito vertiginosamente a causa dell’exploit del tandem Lopez-Gargano. Poche prestazioni, e anche negative: l’ultima in ordine di tempo risale alla scorsa gara casalinga contro l’Udinese. Anche contro il Genoa il capitano della nazionale svizzera ha deluso le attese. In entrambe le circostanze il centrocampista è apparso in affanno, incapace di garantire al reparto la consueta qualità che lo differenzia dalla coppia titolare Gargano-Lopez. Dunque ricapitoliamo: molte panchine, prestazioni poco convincenti, futuro da decifrare. Gokhan Inler non sta affatto attraversando un momento facile.

PAROLE DA VETERANO. Eppure il numero 88 in conferenza stampa si è presentato con la carica di un senatore, dribblando abilmente le voci sul futuro (“Sono concentrato solo sulla partita, non voglio discutere le strategie dei club sul calciomercato) e quelle sulle gerarchie di Benitez, che lo vedono al quarto posto dopo Gargano, David Lopez e Jorginho. “La competizione è molto importante per crescere, quando si ha la chance di giocare bisogna dimostrare di poter fare bene. L’importante è capire il mister cosa vuole. Non c’è nessun problema” ha dichiarato a riguardo. L’importante, insomma, è evitare di perdere la concentrazione in vista di una sfida importante come quella di Trebisonda. Inler sa bene come fare, in fondo ha disputato anche la Champions League con la maglia azzurra. “I miei ricordi più belli? Sicuramente Villarreal e Chelsea, a Londra potevamo battere una grande squadra e non ci riuscimmo. Giocare in Europa è sempre molto bello”. Parole di chi non avverte la pressione del palcoscenico europeo e di chi può trascinare i compagni, anche i meno esperti, verso la qualificazione.

SPERANZE. Occasione di riscatto per Inler. La gara contro il Trabzonspor potrà offrire al numero 88 azzurro l’opportunità di mettere a tacere le critiche che vanno avanti da tre anni e mezzo a questa parte. Con una prestazione convincente lo svizzero potrebbe certamente avanzare nelle gerarchie di Benitez, malgrado un avvio di stagione sotto tono e un futuro sempre più da decifrare.

Vittorio Perrone

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