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Sky diffida Lega sui diritti tv del calcio, no a vendita fuori dalle regole. De Laurentiis: “Nessuna preferenza”

Sky diffida la Lega di A dall’assegnare i diritti tv fuori dalle regole del bando. “E’ un passo a cui siamo stati costretti – spiega in una lettera ai presidenti dei club – perché il rispetto delle regole è sempre fondamentale e in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte”. Nella lettera inviata ai presidenti delle società con in allegato la diffida, Sky si definisce “da più di 10 anni il partner principale della Serie A” che ha “investito oltre 5 miliardi di euro costruendo un prodotto televisivo amato e seguito da milioni di persone, portando a un forte incremento dell’occupazione e facendo fare un grande salto di qualità al racconto del calcio in tv, grazie alle tante innovazioni introdotte”. “Allo stesso tempo siamo stati al vostro fianco assicurandovi risorse economiche per pianificare e gestire la vostra squadra. Vogliamo continuare a investire nel Paese e nel calcio contribuendo a far crescere lo sport più amato dagli italiani – si legge ancora nella lettera di Sky. Ma anche noi dobbiamo salvaguardare gli investimenti del nostro azionista e non possiamo accettare l’idea che l’assegnazione dei diritti della Serie A avvenga secondo principi e ipotesi non regolari e non previste dal bando, le cui linee guida sono state preventivamente approvate dalle Autorità indipendenti”. “Per questo abbiamo notificato questa mattina alla Lega Calcio, nelle persone del suo Presidente Maurizio Beretta e del suo Direttore Generale Marco Brunelli, la diffida che trovate in allegato. E’ un passo – ha concluso Sky – a cui siamo stati costretti perché crediamo che il rispetto delle regole sia sempre fondamentale e, proprio nel pieno rispetto delle regole, in questa gara noi abbiamo fatto le offerte più alte”.

De Laurentiis, non c’é preferenza ma legge  – “Non esiste preferenza, esiste solo legalità”: questo l’unico commento rilasciato dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis prima dell’assemblea della Lega di serie A che deve definire l’esito dell’asta per la vendita dei diritti tv del campionato per il triennio 2015-2018.

Ghirardi, asta di solito è facile  – “L’asta di solito è facile, chi se la aggiudica vince”: sono le parole di Tommaso Ghirardi arrivando all’assemblea della Lega di serie A, chiamata ad assegnare i diritti tv del campionato per il triennio 2015-2018. “Non mi sono ancora ripreso dalla botta che mi è stata data”, ha esordito Ghirardi riferendosi all’esclusione dall’Europa League e confermando che “il Parma è in vendita”. “Oggi però – ha aggiunto – sono qua per tutelare la mia società. C’è da affrontare il discorso dei diritti tv: c’è stata un’asta, sono state fatte offerte, ora l’assemblea deciderà. Scrivono più i giornali di quanto ne sappiamo noi”.

Calcio: club e tv in attesa, rush finale per asta diritti – Fra la prospettiva di un attraente incasso da oltre un miliardo di euro e delicati dubbi legali, lunedì la Lega di serie A si riunisce per decidere l’assegnazione dei diritti tv del campionato di calcio per il triennio 2015-’18 al termine di un’asta che vede in corsa quattro broadcaster, due dei quali, Sky e Mediaset, si sono sfidati a tutto campo.  La pay tv di Murdoch ha avanzato le offerte più ricche per i contenuti più ambiti sia sul satellitare, sia sul digitale terrestre, dove avrebbe un’intesa con Telecom Italia per l’affitto di cinque canali. “Chi segna di più deve vincere”, ha detto ieri in diretta tv il volto simbolo di Sky, Ilaria D’Amico, e Mediaset oggi ha replicato così: “In una partita ideale, nel calcio cosiddetto pulito, il giocatore non può essere anche l’arbitro, tanto meno può dire come si deve arbitrare”. All’inizio dell’assemblea, che potrebbe restare aperta fino a giovedì (termine ultimo per l’assegnazione previsto dal bando) sarà l’advisor Infront a chiarire ai club quale è la strada migliore per massimizzare i profitti, minimizzando il rischio di strascichi legali. Tre, in particolare, sono i dubbi più diffusi: se la Lega A possa assegnare a un unico broadcaster i pacchetti A e B, ossia i diritti per trasmettere su satellitare e digitale terrestre le partite delle otto big del campionato; se sia ricevibile l’offerta (più alta) vincolata proposta da Mediaset per il pacchetto D, ossia le partite fra le altre 12 squadre; e infine se possa configurarsi un abuso di posizione dominante qualora il pacchetto D andasse a Fox, che ha fatto la seconda offerta migliore e fa parte del gruppo Murdoch come Sky. L’Agcom può eventualmente intervenire solo dopo l’assegnazione. Secondo le migliori offerte pervenute, lo scenario della calcio in tv nel 2015 in Italia sarebbe questo: su Sky le partite delle 8 big del campionato e l’Europa League; su Mediaset le partite fra le altre 12 squadre e la Champions League. La situazione è intricata, nulla è impossibile, nemmeno ipotizzare prima di giovedì una trattativa fra i due broadcaster con i dritti della Champions sul tavolo. E’ difficile che la Lega eserciti l’opzione di rifare il bando: al momento l’asta frutterebbe oltre un miliardo di euro, con un incremento di circa il 30%, e diversi presidenti vogliono chiudere in fretta per avere le fideiussioni con cui rinforzare le proprie squadre.

Fonte: ANSA


Articolo modificato 23 Giu 2014 - 18:52

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redazione