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Scelte quasi imposte quelle di Rafa Benitez per la sfida al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Jorginho, Inler e Callejón squalificati inducono scelte quasi obbligate a centrocampo e nella linea di trequartisti alle spalle di Higuaín. Ritorna totalmente di marca svizzera il centrocampo azzurro con Behrami affiancato a Džemaili.

Obiettivo numero uno dimenticare Bergamo. La sfida contro gli orobici grida ancora vendetta per gli errori individuali commessi ed il senso d’impotenza che pervase tutti i tifosi. Sassuolo è la classica sfida trabocchetto per questo Napoli, capace di imprese epiche ma anche di dormite di gruppo. La vittoria con la Roma di Tim Cup e la qualificazione per la finale contro la Fiorentina sembra già un ricordo lontano. Necessario dare un segnale chiaro al campionato ed alla stessa compagine giallorossa che precede il Napoli in classifica, in quel secondo posto che concede la qualificazione diretta in Champions.

Una sfida nella sfida quella di Paolo Cannavaro. Guiderà la difesa nero-verde ma è come se avesse ancora i gradi di capitano della compagine azzurra. Un accostamento cromatico assurdo, ma il capitano veste una maglia sopra la sua pelle azzurra.

Un primo tempo tutto di marca azzurra. Il Sassuolo non si affaccia mai dalle parti di Rafael, preferito a Reina. Il Napoli preme con costanza ed in un paio di occasioni Pegolo deve fare gli straordinari. Hamšík si mette in evidenza in diverse occasioni, chiara la voglia di marcare il cartellino e segnare il proprio nome sul tabellino dei marcatori.

L’importanza della panchina di qualità. Blerim Džemaili incarna alla perfezione questa necessità. Non brillantissimo in fase di impostazione lo svizzero, ma quando si tratta di colpire il centrocampista nato a Tetovo non disdegna di provarci. Quinto gol quest’anno per lui.

Obiettivo numero due: non farsi recuperare dopo il vantaggio acquisito. Il timore che sorge è proprio quello allo scadere del primo tempo. Sassuolo che non ha più nulla da perdere e che si lancia in attacco nella speranza del pareggio. Il raddoppio è invece qualcosa che avresti voluto vedere da un po’. Insigne al secondo gol quest’anno in campionato dopo quello di Verona. Colpo a giro sul secondo palo, un colpo di marca Lorenzo che mancava da troppo. Cannavaro lasciato sul posto, palla in gol.

Il resto è un monologo azzurro e se non fosse per Pegolo il risultato avrebbe potuto assumere proporzioni tennistiche.

Tre punti color oro. In attesa della Roma stasera di scena nella sfida serale contro la Sampdoria.

Avanti il prossimo in questo febbraio interminabile. 

Articolo modificato 16 Feb 2014 - 17:19

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Scritto da
redazione