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In attesa del nuovo bomber, a spasso nel tempo tra i migliori goleador azzurri

Napoli bomber / Storie di uomini nati per uno scopo, calciatori con il gol nel sangue, atleti in grado di infiammare una tifoseria, per alterare la storia e renderla indimenticabile. Il Napoli ha percorso negli anni la propria storia calcistica attraverso personaggi emblematici, che avevano la capacità di apporre la loro firma attraverso i modi più disparati, con l’unico obiettivo di buttarla dentro.

Nella nostra speciale classifica dei migliori marcatori di sempre della storia azzurra, partiremo dalla sesta posizione, in cui troviamo il brasiliano Antonio Careca (96 reti con il Napoli), uno dei calciatori più completi che il Napoli abbia avuto tra le sue fila. La tecnica individuale si amalgamava meravigliosamente con potenza fisica innata, estro e fantasia completavano un quadro decisamente incantevole, e ci si rendeva conto quando lo si vedeva in azione, anche negli allenamenti settimanali. Tra i gol rimasti nella storia c’è sicuramente una rete che il brasiliano mise a segno contro la Roma, con il portiere Cervone rimasto a bocca aperta. Careca si involò sull’estrema destra del campo, palla al piede, si posizionò ai limiti dell’area dal vertice basso, rivolse lo sguardo al centro, mentre col piede già effettuava una parabola arcuata che ingannò l’incolpevole portiere, che si era profuso per uscire dai pali, ingannato dallo sguardo al centro dell’attaccante. Altra perla resterà il gol che Careca mise a segno nella finale di ritorno di Stoccarda, quando, in un contropiede innescato da Maradona, suggellò  la vittoria finale della Coppa Uefa. Ecco un tributo relativo al campione brasiliano:

Al quinto postoCore ngrato“, ovvero Jose Altafini, altro grande brasiliano della storia azzurra (97 reti con il Napoli), fisico possente, classico ariete d’area di rigore, bravo nel gioco aereo e nelle sponde, in grado di calciare con estrema facilità, essendo dotato di grande controllo e di un possente tiro. Segnerà tanto anche con il Milan e la Juve, con quest’ultima castigò il Napoli negli ultimi minuti nel campionato ’74-75, infrangendo il sogno scudetto ai partenopei e facendosi battezzare, appunto, “Core ngrato” per la spietata indole nel condannare gli azzurri (ecco il video del gol contro gli azzurri con la maglia bianconera):

In quarta piazza Antonio Vojak, mezz’ala d’attacco e bomber implacabile di un calcio lontano quasi un secolo, approdò in azzurro nel ’29, restando per 6 anni con i partenopei mettendo a segno la bellezza di 103 reti, una in meno di Cavani. Concreto in area di rigore, fisico possente e slanciato, fece innamorare i napoletani per la sua decisione sotto rete, assieme a Sallustro e al mister inglese Garbutt fece sognare la platea che, per la prima volta, non si sentì inferiore alle grandi potenze del nord. Lo vediamo in azione, seppur in maniera tutt’altro che nitida, contro la Roma, allo stadio Ascarelli, nel rione Luzzatti, nella stagione ’32-33, in un’atmosfera che rievoca epoche dimenticate:

In terza posizione forse l’ultimo “cuore ingrato” che il Napoli abbia avuto nella sua storia più recente, Edinson Cavani (104 reti con gli azzurri), indiscutibile campione e fantastico atleta, uno dei modelli ultimi di centravanti moderno, capace di ripiegare in fase difensiva, ribaltare l’azione e rendersi letale in qualsiasi posizione del campo. Abile goleador, fisicamente scolpito nella roccia, ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile nell’attacco azzurro. La sua scelta di andare la Paris Saint Germain ha deluso milioni di tifosi, che non possono però dimenticare le prodezze del matador, come il gol negli ultimi secondi contro il Lecce, il pallonetto a Marchetti in un meraviglioso Napoli-Lazio terminato 4-3 oppure il magnifico poker contro il Dnipro in coppa Uefa, soltanto per citarne alcuni. Proprio di quest’ultima gara mostreremo le immagini delle quattro perle del matador:

Secondo posto per Attila Sallustro, il campione più amato di mezzo secolo fa, paraguaiano ma cresciuto tra i vicoli dei quartieri di Napoli, vero e proprio idolo in città, dove i tifosi lo veneravano e le donne lo sognavano. Bomber di razza, capace di realizzare 107 gol in azzurro, pioniere di una squadra che fu acerrima nemica dell’Ambrosiana Inter di Giuseppe Meazza, con cui si era creata una storica rivalità. Anche lui possente fisicamente, gran dribbling nelle sue doti, era capace di superare con estrema facilità diversi uomini senza perdere di lucidità, riuscendo a portare a termine l’azione tra lo stupore generale. La sua stella brillerà per sempre, nonostante i tanti anni passati abbiano logorato una figura che per gli sportivi napoletani è coincisa con la rivalsa storica di un popolo incessantemente vittima di soprusi di ogni genere. Lo vediamo in azione nel tre a zero ai danni della Roma, nel campionato ’30-31 (nel video si vedrà proprio la rete di Sallustro che fa esplodere la platea napoletana):

Prima posizione, pe il Dio del pallone, padrone assoluto e incontrastato della classifica marcatori, ma anche di quella speciale nel cuore dei napoletani. L’idolo di sempre e per sempre, figura divina per la città di Napoli, che ha vissuto attraverso di lui le pagine più belle dell’esistenza azzurra, signori, standing ovation per Diego Armando Maradona. Descrivere il pibe de oro è quasi un’impresa, tanta e la classe, la magia, l’estro, la poliedricità, la fantasia di un uomo nato per essere l’emblema del calcio, forse addirittura il calcio, tralasciando manifestazioni da tifosi innamorati. Un elastico a livello fisico, una “pallina pazza” in grado di capovolgere esiti scontati ed irreversibili, trascinatore unico e capitano impareggiabile, condottiero di battaglie vinte contro le corazzate più insuperabili che la storia del calcio abbia mai narrato, nella mente e negli occhi di chi mangia pane e calcio non possono mancare le sue perle, dai calci di punizione più disparati messi a segno contro diverse compagini, alle reti dalle posizioni più impossibili, fino ai gol funambolici dove gli avversari, come birilli, venivano saltati con disarmante facilità, per rimanere impotenti spettatori di uno spettacolo in prima fila. E’ difficile esaudire i desideri di ogni tifoso innamorato di Diego e mostrare i gol che ad ognuno possano risultare i preferiti, ci proveremo con un video trovato in rete che riteniamo possa racchiudere il meglio che questo extraterrestre del pallone è stato capace di mostrare in sette anni da sogno, rimanendo ancora il miglior marcatore di sempre della storia azzurra (115 reti con la maglia del Napoli):

Articolo modificato 20 Lug 2013 - 15:18

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Scritto da
redazione