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PARTENTI NAPOLI | C’è un altro Napoli che aspetta di conoscere il proprio destino; è quello formato da coloro che hanno la valigia pronta, da chi quasi certamente dovrà trasferirsi altrove, da quei calciatori che non sono riusciti a farsi apprezzare nella passata stagione e che Benitez ha già inserito nella lista dei partenti dopo averli esaminati con De Laurentiis uno per uno durante i briefing di Londra e quelli tra Castel Volturno e Conca dei Marini. Volendosi per un attimo divertirsi a disegnare un un’ipotetica formazione, ne verrebbe fuori una squadra, magari schierata con il tre-quattro-uno-due, capace di competere nelle zone basse della classifica e riuscire anche a strappare una probabile permanenza in serie A. Ci sono giovani e meno giovani; promesse e gente collaudata; ed un attaccante che vuole e può dire ancora la sua, Emanuele Calaiò che nel Napoli ha trovato la strada sbarrata da un certo Cavani ma che ha conservato estimatori ovunque tanto che le richieste per lui stanno piombando anche dall’estero.

L’UNDICI BIS – Nella formazione di coloro che sono sospesi, tra i pali troviamo Antonio Rosati, 29 anni, un estremo difensore che fino a tre, quattro anni fa era tra i più promettenti: in difesa, invece, tre sudamericani, due argentini e un brasiliano, Fernandez-Uvini-Fideleff, tutti ceduti in prestito ma rientrati alla base senza sollevare rimpianti in chi li aveva accolti temporaneamente; sugli esterni di centrocampo, a destra si trova il trentunenne Mesto, voluto da Mazzarri per completare l’organico, ed a sinistra Luigi Vitale che è stato riscattato dalla Ternana dopo il bel campionato disputato e molto probabilmente girato al Livorno dove era già stato qualche anno fa; in cabina di regia, il Napoli dovrà cedere quasi certamente due giocatori: uno è Donadel, 30 anni, scadenza contratto 2015, quattro presenze in campionato, otto in Europa League senza mai raggiungere la sufficienza mentre l’altro è Gargano, per il quale stava per scoppiare un incidente diplomatico tra Inter e Napoli, essendo stato disatteso l’impegno d’onore preso dai nerazzurri per il riscatto; sistemato tra le linee, ecco quindi Omar El Kaddouri, il belga-marocchino di 22 anni, un giocatore sul quale De Laurentiis confida molto, tanto è vero che ha spinto i suoi collaboratori a rilevarne l’altra metà dal Brescia per poi girarlo quasi certamente al Livorno, neo promosso in A, dove avrà la possibilità di giocare con una certa continuità.

L’ATTACCO – E come per il centrocampo, anche per l’attacco, il Napoli si trova con due calciatori in esubero di cui uno, l’austriaco Hoffer, rivelatosi un vero flop, che ha concluso la sua esperienza nel Kaiserlslautern e torna alla base; l’altro, Emanuele Calaiò, 31 anni, che lasciò il Siena a gennaio, dove aveva realizzato quattro gol e fornito altrettanti assist, per tornare a Napoli, il club che lo aveva consacrato nella massima serie e che aveva contribuito con i suoi gol a riportare dalla C1 alla A. Sia Hoffer che Calaiò hanno un altro anno di contratto. Ma mentre per l’austriaco diventa difficile trovargli una collocazione se non contribuendo alla copertura dell’ingaggio, per Calaiò che negli ultimi campionati era arrivato sempre in doppia cifra, gli estimatori si possono trovare anche in Italia. Tra i primi club a farci un pensierino ci fu il Toro di Ventura, ora sembra che ce ne siano altri mentre in serie B, il Palermo sua città natia lo prenderebbe volentieri. Interessa anche a Chievo e Genoa. Dall’estero era spuntata anche questa idea suggestiva della Cina che l’arciere vorrebbe valutare con una certa calma.

IL PARADOSSO  – Per alcuni dei calciatori con la valigia pronta c’è anche il paradosso di far parte di nazionali del proprio paese e non trovare posto nel Napoli. E’ il caso di Federico Fernandez, classe ’89, già titolare della Selecion albiceleste ma che nel Getafe dove era andato in prestito neanche avrebbe brillato. Pare che a Benitez non siano arrivate relazioni positive. Ma Fernandez verrebbe ceduto solo più in là. L’altro è il brasiliano Bruno Uvini, 22 anni, difensore centrale che vanta addirittura tre presenze nella nazionale maggiore verde oro ma che in prestito al Siena non ha mai giocato e nel Napoli di Mazzarri aveva subito la stessa sorte di Vargas: bocciato dopo un paio di apparizioni.

Fonte: Il Corriere dello Sport

Articolo modificato 24 Giu 2013 - 10:57

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Scritto da
redazione