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Scopriamo la “scugnizzeria” azzurra/ Igor Lasicki, dalla Polonia con furore

FOCUS IGOR LASICKI NAPOLI|Questa volta poniamo sotto la nostra lente d’ingrandimento il difensore centrale polacco della Primavera azzurra, Igor Lasicki. Un giovane classe ’94 che in carriera ha già giocato nella seconda squadra del Zaglebie Lubin, e che ora ha come obiettivo quello di approdare al più presto tra i professionisti con la maglia del Napoli. La Primavera partenopea annualmente investe notevoli quantità economiche per il settore giovanile, assicurandosi giovani da poter far crescere e da aggiungere in futuro nella rosa della prima squadra.

 
LA SUA STORIAIgor Lasicki nasce a Wałbrzych, in Polonia, il 26 giugno 1995. Inizia ad appassionarsi al calcio già da molto piccolo e in poco tempo approda nel settore giovanile del Zaglebie Lubin. Igor è un punto fermo delle nazionali giovanili polacche. Il giovane è molto umile e si stupisce lui stesso dei suoi ultimi successi, non considerandosi particolarmente dotato di talento ma un giocatore che ha bisogno di lavorare fortemente sui propri limiti per migliorare.

 
Quest’atteggiamento è il suo valore aggiunto, quell’arma che ha convinto Micheli e Mantovani a puntare su di lui. Ha accettato senza nutrire alcun dubbio l’avventura napoletana, pur essendo ancora minorenne ha capito che il trasferimento in maglia azzurra rappresentasse un motivo valido per compiere il sacrificio di allontanare i propri affetti. Lasicki ha un solo rammarico: durante la semifinale contro la Germania Under 17 entrò in maniera molto irruenta su un avversario, e l’intervento scomposto gli costò il secondo cartellino giallo e quindi l’espulsione nella partita più importante della sua fino ad ora breve carriera.

 
DOTI TECNICHE Igor ha nel suo dna le caratteristiche di un difensore dalle grandi prospettive, ottimo fisico (alto 1.84 per una massa di 70 kg), forte di testa, buon anticipo ma soprattutto attenzione, professionalità. Il polacco biondo ha un carattere molto umile e gentile, ma in campo si comporta diversamente, infatti in molti lo criticano per la sua irruenza. Il tecnico Saurini è stato molto bravo a curare quest’aspetto. Il ragazzo pian piano ha scalzato i compagni di reparto nelle gerarchie del tecnico della Primavera, e così facendo è diventato una pedina fondamentale per il reparto difensivo degli azzurrini.

 

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Articolo modificato 24 Mag 2013 - 20:08

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Scritto da
redazione