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Zuniga, doppia missione: battere il Genoa e puntare al rinnovo

Le fasce del motore azzurro ora sono a posto. Ma è un po’ tutto il blocco che ha ripreso a girare in maniera brillante: evitando eccessive fumosità, senza battere in testa, senza ingolfarsi troppo. Insomma è tornato a filar via spedito, e le spie rosse più allarmanti, quelle che s’erano accese ad intermittenza nei vari reparti, si sono gradatamente spente. Anche quelle di malfunzionamento delle fasce, appunto. Adesso presidiate da un trittico (con l’aggiunta di Mesto) che, tornato alla miglior fisicità ed alla giusta carica mentale, riesce a dare ampie garanzie. Anche qui un “tre per due” (nel senso di posti) consolidato, con Maggio e Zuniga, ma adesso pure con un Armero in gran spolvero, voglioso di un impiego a tempo indeterminato.

FELICITA’ – E’ quella che sprizzano da tutti i pori i signori delle fasce. Perché dopo Armero, che ha aggiunto qualità ma anche endorfine alle corsie (con il suo modo gioioso di vivere il calcio), c’è un Maggio tornato raggiante ma soprattutto esplosivo. E poi un Juan Camilo Zuniga (anche il nome fila via liscio) sempre più utile alla causa, sempre più conscio dei propri mezzi, che si stanno rivelando di portata molto ampia e confini ancora tutti da definire. Embè, che dire, se non che ancora una volta Mazzarri ci aveva visto giusto e lungo nell’insistere sul colombiano che salta gli avversari a passo di taranta, ma che riesce pure ad andare sull’out come il vento, tornando molto utile anche in difesa, quando lo si richiede. Quando ad esempio c’è bisogno di sparigliare le carte in tavola e mettersi a quattro (in questo caso possono coesistere tutti e tre: Zuniga e Armero da un lato e Maggio dall’altro).  E tutte queste cose belle e preziose, l’ex senese passato al Napoli per circa otto milioni (adesso ne potrebbe valere una dozzina), le ha messe a frutto per gradi, sollecitato dall’attuale tecnico con un lungo e nondimeno proficuo “lavoro ai fianchi”. Nel senso che, l’attuale Zuzù “ambifascia” in principio non era mica tanto L’esterno sudamericano piace a diverse società europee (tra queste Arsenal e Barça) In Italia interessa a Milan e Juve Il suo ingaggio è di 800mila euro tale. Ce l’aveva sì, questa cosa, ma andava tirata fuori. E perciò, quello che già c’era di suo, s’è andato a sposare perfettamente con le convinzioni di Mazzarri. Tanto che Camilo, oltre ad assumere un’identità tattica sempre più ampia, è riuscito gradatamente a scalzare Dossena, ovvero un sinistro naturale. Ed ancora a far parlare di lui anche il mister che, si sa, sui singoli preferisce disquisire poco. «Per me vale come un top player, lo ritengo uno dei migliori interpreti europei del ruolo di esterno sinistro» aveva sentenziato con evidente compiacimento alla vigilia del match con il Psv.

ESTIMATORI – Ma questa cosa l’ha notata solo Mazzarri? Certo che no. Parecchi club gradirebbero soffiare al Napoli un calciatore polivalente che a 27 anni è ancora nel pieno della maturazione. E non fa gola solo a società italiane (ipotizziamo Juve e Milan forse non andandoci lontano) ma avrebbe anche estimatori convinti sparsi per l’Europa, soprattutto in Inghilterra e Spagna. «L’Arsenal e il Barcellona su Zuniga? Non confermo. Ma squadre di livello altissimo si stanno interessando a lui» così il suo procuratore Riccardo Calleri a metà gennaio. Ma quelli erano anche i tempi del mercato.
CONTRATTO – Fatto sta che se un fondo di verità c’era, adesso le quotazioni del colombiano sono in ulteriore ascesa. E perciò, tenuto anche conto che era già inserito nella lista degli “intoccabili” di De Laurentiis, appare chiaro che urgerebbe rivisitare, nel quasi immediato, quel contratto del 2009, che ha scadenza 2014. Con un meritato ritocco dell’ingaggio, ammontante ora a circa 800mila euro, tanto per scongiurare un Campagnaro-bis. Ma adesso c’è di sicuro nei suoi pensieri solo il Genoa (da diffidato), con una corsia prenotata. Indifferentemente.
Fonte: Corriere dello Sport

Articolo modificato 6 Apr 2013 - 11:59