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Ce lo ricordiamo così, con quello sguardo meravigliato di fronte alla curva A, piena. I tifosi facevano festa ancor prima della partita, e festa fu dopo, e festa fu per la serie A conquistata. Era il Napoli di Novellino. E in campo c’era anche lui, Luciano Galletti. 11 presenze con la maglia azzurra e 2 gol. Il primo a Cosenza, che ci regalò la promozione, il secondo in un San Paolo pieno. Fu l’ultimo gol della stagione 1999-00. Fu un gol inutile, contro il Genoa, che si impose per 3-1. Ma la festa, alla fine, non fu rovinata. Anzi. La promozione era conquistata e lui, Galletti, rimaneva così, con quello sguardo meravigliato, sotto la curva.

Ora, però, la battaglia di Galletti è ancora più dura. Niente scontri di gioco, niente infortuni, niente squalifiche. Luciano Galletti si è ritirato dal calcio ad appena 30 anni, per un problema ai reni. Da 2 anni aspetta una soluzione. È stato il padre a mettersi in gioco, anche lui ex calciatore, donandogli un rene. L’operazione è durata 4 ore. Bisognerà aspettare qualche giorno per avere notizie più certe. Speriamo migliori. Sperando che un padre sia riuscito a salvare suo figlio, in nome del calcio. Sperando che 2 uomini uniti dal sangue e dalla passione possano tornare a combattere, uno nella vita, l’altro sul campo. Sì, perché Luciano Galletti l’aveva già detto da tempo. “Voglio tornare a giocare, il prima possibile”. E allora forza Luciano; hai un’intera città alle tue spalle. Il nostro augurio si alza forte per un calciatore che ha vestito la maglia azzurra e che, anche per poco, ha fatto parte della nostra storia. Ti aspettiamo, magari un giorno, nel nostro stadio, nella nostra città, quella che una volta era anche la tua. Forse, rivedremo nei tuoi occhi quello sguardo meravigliato di fronte l’amore dei tifosi. Perché ci è rimasto dentro. Perché ne abbiamo ancora voglia.

Auguri Luciano.

La Redazione di SpazioNapoli

Articolo modificato 3 Ott 2012 - 10:39

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Scritto da
redazione