E’ incredibile come per una settimana Corriere e Gazzetta abbiano dedicato le loro prime pagine a questo battibecco tra ladri di polli (i titoloni “senza vergogna” di Tuttosport è meglio non prenderli neanche in considerazione…). Naturalmente non ci sarebbe bisogno di sottolineare che se l’enorme torto del goal non convalidato a Muntari l’avesse subito il Bologna e non il Milan, dell’episodio se ne sarebbe discusso si e no per mezza giornata.
Ma Adriano Galliani ieri ha deciso di dare il via al teatrino dell’assurdo e del patetico, presentando le scuse ufficiali alla Juventus e affermando che la pace tra i due club è tornata. Massimiliano Allegri, giustamente, ha subito commentato: “…e per cosa mai si sarebbe scusato?!”.
Perché, c’è mai stata una guerra? Due società “culo e camicia” da decenni, sempre d’accordo quando c’è da spartirsi i denari in lega o quando si parla di mercato o di diritti televisivi, potevano mai realmente mettere in crisi la loro amicizia (anzi, la loro partnership) per una “sola misera partita?” Per loro non è il calcio sul campo ciò che conta e i tifosi infatti sono trattati come semplici clienti. Per le alte sfere bianconere e rossonere lo sport di cui noi siamo innamorati equivale solo ad investimenti, denaro, contratti milionari, fideiussioni, bonifici, pubblicità, merchandising e il calpestamento sistematico del fair play finanziario imposto (evidentemente senza grande convinzione) da Michel Platinì.
Quindi non ci venite a raccontare che è scoppiata la pace tra queste due “associazioni a delinquere” perché onestamente non ce ne frega proprio niente. Basta che si metta la parola fine all’ennesimo capitolo vergognoso del calcio italiano.
Marco Soffitto
Articolo modificato 3 Mar 2012 - 14:56