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Natale in casa Pandev. Un buon Natale: da titolare, con un tridente (semi) nuovo  di zecca. Sì, la filastrocca da recitare con il Genoa è questa: Goran, Marek,  Edy. Manca Lavezzi, storia nota, e mancherà per un po’. E allora, vai con il  tridente dell’Est: ribaltate le gerarchie  sudamericane, cambia la geografia dell’attacco. Sotto a chi tocca con il Genoa:  il San Paolo è pronto. E vuole dimenticare la Roma.

IL VENTO DELL’EST- E allora, Goran il macedone.  Che stringerà i denti, perché è ancora un po’ acciaccato, ma che ieri ha  rassicurato Mazzarri: “Ci sono, ce la faccio, tranquilli”. Zac, convocato  e spedito in campo a cantare e inventare e incidere al posto del Pocho: insieme  con Hamsik e Cavani, a dare vita alla seconda volta del trio di attaccanti con  due uomini dell’Est: uno slovacco e un macedone insieme con un uruguaiano. La  componente latina ridotta al Matador, cambia lo slang del tridente. Soffia il  vento dell’Est, sul San Paolo: Pandev e Hamsik al potere, suggestiva come cosa  in una città così mediterranea.

LA PRIMA VOLTA- Suggestiva e semi nuova:l’unico precedente dal primo minuto di  questo mix risale alla partita di Bergamo con l’Atalanta. Quella della  sostituzione in corsa poco gradita da Pandev e del successivo mea culpa di  Mazzarri in diretta televisiva: il tecnico toscano lo sostituì proprio con  Lavezzi al 17′ del secondo tempo ripristinando la formula classica, il macedone  s’incavolò di brutto l’allenatore davanti ai microfoni, alle telecamere e ai  taccuini dichiarò che probabilmente avrebbe potuto tenerlo ancora in campo e che  ne comprendeva rabbia e orgoglio ferito. Indimenticabile. Certo, e del resto la  prima volta non si scorda mai.

E LA SECONDA- Anche la replica dovrà rimanere  scolpita nella mente di tutti. Anzi, di più: è questa la speranza concreta sia  del tecnico sia della squadra sia del pubblico. Il Napoli vuole vincere.  Rimuovere le scorie e la delusione della sconfitta di domenica con la Roma e  chiudere un 2011 comunque meraviglioso in bellezza. E a onor del vero, sotto  questo aspetto è sicuramente un ottimo viatico, tornare in campo dopo appena tre  giorni: ecco perché Mazzarri punterà sugli stessi uomini che hanno perso con i  giallorossi. Punta sulla voglia di riscatto.

IL GRAN RIFIUTO- Gli stessi? Pardon, quasi gli  stessi: c’è Pandev al posto dell’infortunato Lavezzi. E ci sarà anche dopo la  sosta natalizia e almeno fino a quando il Pocho non avrà smaltito il problema  muscolare rimediato domenica. Tra l’altro, quella di oggi è anche una partita  che racconterà una sfida personale nella sfida: perché Goran, in estate, ha  rifiutato il trasferimento proprio al Genoa. “Non posso immaginare che  giocatori come Pandev  possano avere perplessità a venire in questo club dove sono arrivati fior di  campioni”, dichiarò il presidente rossoblù, Enrico Preziosi, in tempi estivi  di mercato e di una complessa trattativa con l’Inter per la cessione di Palacio  (poi saltata). Beh, l’occasione insomma è ghiotta: il macedone avrà la chance di  aumentare rimpianti e rabbia.

LA CONCORRENZA- Ma non solo: avrà l’occasione di  confermare di essere un quarto tenore senza stecche. Senza nulla da invidiare ai  colleghi: soprattutto davanti alla prospettiva dell’ingaggio del gioiellino  cileno Edu Vargas. La concorrenza latina rischia di aumentare; Pandev soffia il  vento dell’Est. 

Fonte: Corriere dello Sport

Articolo modificato 21 Dic 2011 - 09:40