Nuova protesta delle curve del Napoli
La protesta nasce dal basso e chiama in causa istituzioni e città. A Napoli monta la rabbia di una parte del tifo organizzato dopo l’ennesimo divieto di trasferta imposto ai residenti in Campania. Un messaggio chiaro, diffuso sui social, invita i napoletani a scendere in piazza il 22 dicembre per manifestare davanti al Sindaco. Il tema è noto e delicato, quello delle restrizioni negli stadi italiani, ma questa volta il tono è diretto e senza filtri. Il malcontento diventa appuntamento pubblico.
Il messaggio circolato sui social non lascia spazio a interpretazioni. È un appello rivolto a chi vive Napoli ogni giorno, dentro e fuori lo stadio. La causa è il nuovo stop alle trasferte per i residenti in Campania, definito senza mezzi termini “l’ennesimo divieto senza senso”.
A colpire è soprattutto un passaggio, che sintetizza la frustrazione accumulata negli ultimi mesi.
“Due trasferte in un anno soltanto perché campano. Basta!!!”
Una frase che fotografa lo stato d’animo di molti tifosi del Napoli, abituati a seguire la squadra in tutta Italia e ora costretti a fermarsi. Il riferimento è a decisioni prese a livello nazionale, in un contesto che coinvolge la Serie A e le autorità competenti sulla sicurezza.
La protesta non si ferma allo sfogo. Il messaggio invita esplicitamente a presentarsi dal sindaco di Napoli per avanzare una richiesta simbolica ma forte.
“Vieni con noi dal sindaco. Al primo cittadino chiederemo con urgenza il cambio di residenza”
Un passaggio che chiama in causa direttamente il Comune di Napoli e il sindaco Gaetano Manfredi, citato come interlocutore istituzionale. La scelta di parlare di cambio di residenza è provocatoria, ma serve a sottolineare un disagio percepito come discriminatorio.
Il raduno è fissato per il 22 dicembre alle ore 13:00 a Largo Berlinguer, in via Toledo. L’invito è rivolto a tutto il popolo napoletano, senza distinzioni di curva o appartenenza.
“Popolo napoletano, tutti a Cremona”
Una frase che richiama una trasferta negata e diventa simbolo di un diritto sentito come violato. Al di là del singolo episodio, la protesta racconta un tema più ampio: il rapporto tra tifoserie, città e regole. In gioco non c’è solo una partita, ma il senso di appartenenza e il rispetto per chi vive il calcio come parte della propria identità.