Napoli, sentito Oriali alla vigilia del Benfica? C’è la rivelazione su Conte

Gabriele Oriali, storico braccio destro di Antonio Conte al Napoli, ha parlato alla Gazzetta dello Sport a poche ore dal match di Champions contro il Benfica. Il coordinatore sportivo azzurro ha raccontato il trasferimento a Napoli deciso in famiglia, il suo personale podio di gioie calcistiche e il rapporto speciale che lo lega al tecnico, paragonandolo a quello avuto con Mourinho nel 2010.

Oriali e la scoperta di Napoli: amore a prima vista

Quando Conte lo ha chiamato l’estate scorsa, Oriali racconta di essere restio, fino a quando non ne ha parlato con la famiglia:

“Mi chiama Anto­nio e mi dice: dai, vieni. Io sto sopra ai 70, sono sem­pre stato a casa, a Firenze li avevo con me, da Parma tor­navo quasi ogni sera, da Bolo­gna in due ore e mezza rien­travo. Mi sem­bra troppo stac­carmi.

E quindi con­voco moglie e figlie, spiego e dico: che fac­cio? Mi hanno messo le vali­gie davanti alla porta. Ho 4 nipoti, sento la neces­sità di stare con loro. Ma Napoli da cit­ta­dino che la vive è stata una sco­perta straor­di­na­ria. Stare qua è fan­ta­stico”.

L'allenatore portoghese dell'Inter, Jose' Mourinho (S), con Gabriele Oriali durante l'allenamento della squadra in una immagine del 23 febbraio 2010
Jose’ Mourinho , con Gabriele Oriali

La sfida al Benfica di Mou: lo stadio “infernale” e il rapporto con Josè

Sul match di Lisbona, Oriali si lascia andare e racconta un aneddoto di Mourinho nel 2010, quando già si vociferava dell’addio dello Special One:

“Sta­dio fan­ta­stico per il Ben­fica e infer­nale per noi e per qual­siasi avver­sa­rio. In due mi chia­mano Gabriele, mia madre e José. Non so per­ché, gli piace e piace anche a me. Lui sa sem­pre dove met­tere le mani per fron­teg­giare le dif­fi­coltà.

Per Mou­ri­nho e per Conte i cal­cia­tori si lan­ce­reb­bero nel fuoco e non è un modo di dire. Sono “oltre”, mi creda. Il carat­tere è un dono per chi ce l’ha e sia Mou sia Conte lo met­tono a dispo­si­zione dei club e delle squa­dre”.

Il podio di Oriali, tra triplete e Napoli

Stilando una classifica personale delle vittorie, Oriali mette fuori concorso il Mondiale ’82 e l’Europeo 2020 con Mancini:

“Primo lo scudetto dell’Inter ’71, ero poco più di un bambino. Secondo il Triplete, per tante ragioni umane. Terzo il titolo dell’anno scorso a Napoli, dove Antonio ha reso possibile un sogno irrealizzabile. Ripenso alla sfilata, ai colori, ai profumi della città, al quotidiano con questa gente meravigliosa”

Laura Bisogno

Da Pozzuoli con ardore, con sangue flegreo nelle vene. Dal 2018 lavoro per Nuovevoci, un network editoriale che si occupa di calcio e sport, le mie passioni principali assieme alla comunicazione. Ho svolto due Master in Giornalismo Sportivo, uno all'Università Cattolica di Milano, che mi hanno svoltato l'approccio verso questa professione che ritengo straordinaria.
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