Antonio Conte, tecnico del Napoli, in conferenza stampa dopo la sconfitta di Bologna.
Dopo la pesante sconfitta del Napoli al “Dall’Ara” contro il Bologna, Antonio Conte si è presentato in conferenza stampa visibilmente deluso. Il tecnico azzurro ha parlato a lungo del momento difficile della squadra, ammettendo le proprie responsabilità ma sottolineando anche la mancanza di spirito e motivazione nel gruppo. Un discorso intenso, che ha scosso l’ambiente e anticipa un possibile confronto con la dirigenza del club. “Non voglio accompagnare morti”, ha detto con franchezza, evidenziando il calo emotivo e mentale della squadra dopo l’ennesimo passo falso in Serie A.
“Non posso non essere preoccupato, cinque sconfitte sono troppe. Non è un caso e non voglio nascondermi. Bisogna fare i complimenti al Bologna che ci ha battuto in tutto.”
Il tecnico ha riconosciuto che la squadra sta vivendo una fase di involuzione.
“Nel calcio il compitino non basta. Serve cuore, ardore, voglia. Il Bologna l’ha messo, mentre noi ci siamo sciolti alla prima difficoltà.”
Conte ha poi aggiunto che il gruppo dovrà ritrovare unità e fame, ricordando che “certe situazioni erano già state analizzate venti giorni fa”.
“Mi spiace tirare fuori scheletri dall’armadio come il decimo posto, ma devo essere onesto. Parlerò anche con il club, perché facciamo il compitino e non basta. Non sto facendo un buon lavoro e non so se riusciremo a cambiare queste cose.”
Conte ha mostrato autocritica ma anche una chiara richiesta di responsabilità collettiva.
“Non voglio accompagnare morti. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, finché siamo ancora in tempo. Sono passati quattro mesi e non vedo energia positiva.”
Il tecnico ha spiegato che, al di là degli aspetti tattici, il problema è diventato mentale e motivazionale.
“Trapianti di cuore non se ne possono fare. Ognuno deve ritrovare spirito e volontà. Una cosa è fare il compitino, un’altra è giocare per un campionato di vertice.”
“Stiamo facendo fatica perché non siamo squadra. Mi prendo le responsabilità, ma mi chiedo se certe cose posso sistemarle. Nel calcio serve cuore, voglia e motivazioni. È quello che ci ha reso grandi l’anno scorso. In questo momento ognuno sta guardando ai propri problemi e nel proprio orticello. Ecco perché ne devo parlare bene pure con il club. Entrare nella testa e nel cuore dei calciatori deve essere compito nostro, se non c’è quello…””
Un intervento che lascia trasparire stanchezza ma anche orgoglio, segno che Conte non vuole arrendersi. Il Napoli ora dovrà ritrovare se stesso, partendo proprio da queste parole.
Articolo modificato 10 Nov 2025 - 08:45 08:45