Aurelio De Laurentiis parla in conferenza stampa sulle strategie del Napoli (ANSA) SpazioNapoli.it
Durante un’intervista concessa a CBS Sports, il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rivelato di aver coltivato anni fa un’ambiziosa idea legata al calcio statunitense. Un progetto ampio e innovativo, che avrebbe potuto estendere il marchio Napoli oltreoceano. L’imprenditore romano ha poi spiegato perché l’iniziativa non si è concretizzata e, nella stessa occasione, ha lanciato un messaggio diretto al sistema calcistico italiano, invitandolo a guardare avanti senza timori.
Il numero uno del Napoli ha raccontato che, circa quindici anni fa, aveva pensato di fondare tre squadre negli Stati Uniti, scegliendo città come Las Vegas, Detroit e Philadelphia.
“Quindici anni fa avevo provato a fare una squadra in America, anzi a un certo punto avevo pensato di farne tre.”
L’idea nacque dall’interesse per il modello della Major League Soccer, ma presto si scontrò con la natura chiusa del campionato americano:
“Bisognava prestare giocatori ad altre squadre e per entrare era previsto un contributo iniziale di circa 300 milioni di dollari.”
Un sistema che, secondo De Laurentiis, non premia la competizione, ma protegge un equilibrio artificiale. Per questo, il progetto fu accantonato. L’esperienza ha però rafforzato la sua convinzione che il calcio debba restare aperto, competitivo e in grado di evolversi.
Nel prosieguo dell’intervista, De Laurentiis ha spostato l’attenzione sull’Italia, sottolineando la necessità di un profondo rinnovamento.
“È arrivato il momento di guardare al futuro, senza paura di cambiare.”
La riflessione del presidente riguarda la Serie A, ma anche il modo in cui viene gestito l’intero movimento calcistico nazionale. Le strutture, le regole e i format, secondo lui, vanno ripensati per garantire sostenibilità e competitività internazionale. Il presidente del Napoli invita a smettere di rimandare, aprendo una nuova fase di coraggio e visione.
Il racconto di De Laurentiis mette insieme due prospettive: il sogno americano mai realizzato e il desiderio di un calcio italiano più moderno.
Da un lato la curiosità imprenditoriale verso gli Stati Uniti, dall’altro la consapevolezza che il sistema nazionale ha bisogno di cambiamento. Il messaggio finale è chiaro: senza riforme e capacità di innovare, il calcio rischia di restare fermo mentre il mondo va avanti.
Articolo modificato 19 Ott 2025 - 14:55 14:55