Il racconto di Osimhen (Lapresse) - SpazioNapoli.it
Arrivano nuovi aggiornamenti riguardo il caso plusvalenze fittizie del Napoli, l’ex attaccante azzurro ha svelato tutto: ecco cosa rischia il club di De Laurentiis.
Dopo la vittoria in Champions League, contro lo Sporting Lisbona, il Napoli torna a vincere anche in campionato: vittoria per 2-1 contro il Genoa di Patrick Vieira, e primo posto in classifica a pari merito con la Roma.
Ora, il campionato si ferma, in vista della sosta per le nazionali di Ottobre. Nella giornata di ieri, erano uscite delle novità riguardo il caso plusvalenze fittizie del club di De Laurentiis, non rilevanti, però, in ambito della giustizia sportiva. Oggi, sono state riportate ulteriori novità in merito: il Napoli rischia qualcosa?
Diverse novità uscite nella giornata di ieri, rigurardo il tema delle plusvalenze del Napoli. Questa mattina, emergono delle ulteriori parole, questa volta da parte di Victor Osimhen: ecco il suo racconto e cosa rischia il club.
Come riportato dal La Repubblica, Victor Osimhen è tornato a parlare del suo trasferimento dal Lille al Napoli. L’ex attaccante azzurro, avrebbe raccontato il tutto alla Guardia di Finanza, in qualità di persona informata sui fatti.
Il club di De Laurentiis, continua il quotidiano, non rischia niente in ambito sportivo: il caso è stato chiuso dal procuratore Giuseppe Chinè, che ha ritenuto le prove non sufficienti per riaprire il caso.
Di seguito il racconto del centravanti riportate dall’edizione odierna del noto quotidiano in merito al suo trasferimento al Napoli:
“Il mio ex agente (Jean Gerard) mi aveva informato di un possibile interesse del Napoli, ma in quel periodo ero concentrato sulle condizioni di salute di mio padre: non avevo la testa per il calcio. Gerard, insieme a Luis Campos e Gerard Lopez (presidente del Lille), mi dissero che sarei dovuto andare al Napoli: c’era già l’accordo tra i club, ma io non sapevo nulla”
“A maggio ci fu la morte di mio padre: ero molto arrabbiato con il Lille. Non ero riuscito a vederlo prima della sua morte, e mi dissero che sarei dovuto partire il giorno seguente per Napoli. Andai, per rispetto del presidente, incontrai l’allenatore del club campano, De Laurentiis e Giuntoli: quando parlavano in italiano non capivo nulla”
“Il presidente mi chiese se avevo visto il contratto. Rientrato in albergo chiesi al mio agente: nessun contratto, mi meravigliai. Alla fine mi mostrò un foglio, tornai in Francia e decisi di interrompere il rapporto con quell’agente. Vedendo il duraturo interesse del Napoli, verso fine Luglio firmai, erano presenti: Micheli, D’Avila, Lopez, Ingla, Calenda e Cros”.
Articolo modificato 10 Ott 2025 - 09:33 09:33