Da 3 a 21 milioni: il dato nascosto del Napoli che genera milioni (LaPresse) - spazionapoli.it
Napoli, il boom consolidato che fa sorridere De Laurentiis: tesoretto in continua crescita per la dirigenza azzurra
Il Napoli non smette di stupire. In campo ha ritrovato ritmo, anima e ambizione. Ma il vero capolavoro, quello di cui si parla troppo poco, è quello che avviene lontano dalle telecamere, nei corridoi silenziosi di Castel Volturno e negli uffici societari.
C’è un’altra squadra che sta vincendo lo Scudetto, anno dopo anno. Ed è quella che si occupa del merchandising.
Le maglie, le felpe, gli zaini, le tazze. Tutto ciò che ha stampato sopra uno stemma azzurro o una frase in dialetto partenopeo. Un mondo spesso sottovalutato, ma che oggi vale milioni. E non è un modo di dire.
Nel giro di quattro anni (dal 2020 al 2024) i ricavi derivanti da merchandising e licensing sono passati da 3,7 milioni a oltre 21,5 milioni di euro. Una crescita incredibile, che fa impressione anche solo a leggerla: sette volte tanto. E non si tratta di fortuna o coincidenze: dietro c’è un progetto, gente che ha studiato ogni dettaglio e che ha creduto nel valore del marchio Napoli come fosse un’azienda globale.
I due nomi da tenere bene a mente sono Tommaso Bianchini, responsabile commerciale, e Valentina De Laurentiis, figlia del presidente e figura chiave nella rivoluzione del brand azzurro. Insieme hanno preso un settore fermo, lo hanno smontato e ricostruito da zero. Hanno portato modernità, creatività e un pizzico di follia: quella che serve per far innamorare un tifoso di Napoli a New York o Tokyo.
Il primo segnale di svolta c’è stato nel 2021, con un primo raddoppio dei ricavi. Ma il vero “big bang” è arrivato nel 2023, l’anno dello Scudetto, quando il Napoli ha raggiunto quota 16 milioni solo di prodotti ufficiali venduti.
Il 2024 ha fatto ancora meglio: 21 milioni e rotti, un dato che nessuno poteva immaginare nemmeno nei sogni più ottimisti. In un’epoca in cui i club faticano a tenere in ordine i conti, il Napoli si è creato una fonte di ricavi che cresce senza dipendere da vittorie o sconfitte. E questo, nel calcio moderno, è un colpo da maestro.
A vincere, oggi, c’è anche chi lavora dietro le quinte. E lo fa con passione, competenza e un po’ di sana napoletanità.